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20/09/2023
20/09/2023
Mani fatate per i piccoli della Terapia Intensiva Neonatale
Anche quest’anno le volontarie di Mani di Mamma hanno consegnato copertine e bavaglini ai piccoli ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale, in occasione della Festa del Prematuro del 17 novembre.
Mani di Mamma è un’associazione senza fini di lucro composta da volontari che si ritrovano per cucire insieme e lavorare a maglia corredi di cotone e di lana, morbidi e colorati, da donare ai neonati e alle loro famiglie in circa 70 ospedali in tutta Italia.
Le volontarie mantovane regalano durante tutto l’anno diversi indumenti indispensabili per la Terapia Intensiva Neonatale: i copriculla servono infatti a proteggere i prematuri dall’eccessiva luce a cui sono sottoposti; le copertine, i sacchi-nanna e i vestitini servono a mantenere una corretta temperatura corporea; i “Dudu” o “Polipetti” sono morbidi pupazzetti che vengono collocati nelle culle vicino ai bambini per renderli più tranquilli e distoglierli dall’aggrapparsi ai fili ai quali sono collegati.
Ogni capo, studiato in collaborazione con medici ed infermieri della TIN, viene utilizzato durante momenti importanti nella crescita dei bambini ricoverati: la marsupioterapia, che è una delle prime occasioni di contatto prolungato del neonato prematuro con i propri genitori; il wrapping nel lettino, ovvero la tecnica di contenimento del neonato per favorirne il riposo e lo sviluppo neurologico; l’allattamento materno, fondamentale sia per i neonati a termine che per quelli prematuri.
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19/09/2023
19/09/2023
POMA, NUOVI AMBULATORI NEL REPARTO DI MEDICINA GENERALE
Quattro nuovi ambulatori per la struttura di Medicina Generale del Poma, diretta da Mauro Pagani. Quest’anno sono stati attivati l’ambulatorio di geriatria e quello delle dislipidemie (n collaborazione con la Cardiologia). Entro la fine del 2023, si darà vita agli ambulatori di immunodeficienza e dei disturbi nutrizionali (in collaborazione con la Nutrizione Clinica).
“L’intento – spiega Mauro Pagani – è quello di offrire alla popolazione un ventaglio sempre più ampio di prestazioni, rispondendo in modo sistematico alla domanda di salute per alcune patologie molto diffuse e che meritano una presa in carico dedicata. Nel 2022 il reparto ha registrato circa 1.600 ricoveri, in prevalenza per malattie cardiovascolari o infettive e polmoniti”.
Le nuove attività di affiancano agli ambulatori già consolidati: endocrinologia e malattie osteo-metaboliche, ipertensione arteriosa, internistico, ecocardiografia, ecocolordoppler dei tronchi sovraortici . Dallo scorso anno, inoltre, è attivo il percorso di ortogetriatria con 4 letti dedicati per pazienti anziani che riportino frattura del femore da operare preferibilmente entro le 48 ore.
I pazienti vengono inviati per il ricovero dal Pronto Soccorso e rimangono in Medicina Generale fino all’intervento chirurgico, eseguito in Ortopedia. Successivamente tornano nei letti di ortogeriatria dove avviene una valutazione fisiatrica per la riabilitazione, che inizia già in reparto per poi proseguire in centri specialistici o lungodegenze.
I NUOVI AMBULATORI
Dislipidemie Svolge un’attività di prevenzione in collaborazione con il territorio, in modo da contribuire a ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
Geriatria Si eseguono, in particolare, test di valutazione multidimensionale per la corretta gestione farmacologica e degli stili di vita degli anziani, anche in prospettiva di un eventuale riconoscimento dell’invalidità civile.
Immunodeficienza L’ambulatorio gestisce questa malattia rara che può avere un grande impatto sulla qualità della vita del paziente, evitando la sua migrazione verso altre strutture.
Disturbi nutrizionali Si tratta di disturbi sempre più diffusi nella popolazione, soprattutto con riferimento all’obesità, malattia altamente invalidante che si associa a numerose altre patologie come diabete, ipertensione, patologie osteo-muscolari e una più alta incidenza di neoplasie.

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18/09/2023
18/09/2023
Nuova apparecchiatura per la Pediatria di Asola
Venerdì in Abeonave, nel reparto di Pediatria di Asola, alla presenza del direttore generale di Asst Mara Azzi, del direttore medico di presidio Fabio Pajola e del direttore della struttura Chiara Bottura, l'associazione Amici dell'ospedale di Asola ha consegnato uno strumento importante per l'assistenza ai bambini con problemi respiratori: un apparecchio per la terapia ad alti flussi.
Lo strumento è utilizzato anche in altri casi di stress respiratorio, come in presenza di bronchioliti, patologie virali molto frequenti nei pazienti più piccoli.
"L'apparecchiatura - commenta Stefano Sardini, presidente dell'associazione - consente inoltre di evitare gli spostamenti di pazienti in altri centri pediatrici, garantendo un'assistenza in loco". Soddisfazione anche da parte della direzione aziendale, che ha sottolineato l'importanza di questa donazione, a testimonianza dell'attenzione al presidio di Asola.
Il 28 ottobre alle 21, nella cattedrale di Asola, la corale Santa Cecilia organizzerà inoltre un concerto con ingresso a offerta libera. Parteciperà la soprano Sara Rossi Daldoss. Il ricavato andrà all'associazione Amici dell'ospedale di Asola per l'acquisto di apparecchiature destinate al presidio.

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15/09/2023
15/09/2023
EREDITÁ DA 257MILA EURO PER IL PRESIDIO DI BOZZOLO
Un'eredità di 257mila euro destinata al presidio riabilitativo multifunzionale di Bozzolo. L'ha lasciata ad Asst Mantova una cittadina di Piadena (Cremona), scomparsa il 25 marzo del 2020 all'età di 94 anni.
Con grande generosità, la signora ha pensato di riconoscere l'importanza delle cure sul territorio e valorizzare con una donazione una struttura sanitaria a lei vicina. Nel testamento olografo, tradotto poi in atto notarile, la cremonese ha chiesto esplicitamente che l’eredità fosse devoluta al presidio di Bozzolo, centro di assoluta eccellenza e di riferimento anche al di là dei confini mantovani.
“Con i fondi ricevuti – commenta il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi – acquisteremo un mammografo per potenziare la radiologia del presidio di Bozzolo. Stiamo poi valutando le altre esigenze della struttura per decidere come impiegare il resto della somma. Siamo molto grati agli eredi di questa cittadina, di cui onoriamo la memoria e che ci testimonia ancora una volta il legame fra la comunità locale e i luoghi di cura”.

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14/09/2023
14/09/2023
Screening Neonatale: la diagnosi precoce per la salute del tuo bambino
PERCHÉ È IMPORTANTE
Lo Screening Neonatale, eseguito alla nascita, è un semplice test che consente la diagnosi precoce di alcune malattie congenite, prevenendo o limitando gravi danni e importanti conseguenze sulla salute del bambino e sulla qualità della sua vita.
FACILE E SICURO
Il test è senza controindicazioni: non è invasivo e non può danneggiare in alcun modo il bambino. Si esegue prelevando poche gocce di sangue dal tallone del neonato nei primi giorni di vita.
GRATUITO E OBBLIGATORIO
Lo Screening Neonatale è offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario dal 1992. Negli anni lo sviluppo delle tecnologie di laboratorio ha consentito di ampliare l’indagine ad un ampio spettro di malattie congenite, fino ad arrivare allo Screening Neonatale Esteso (SNE) che oggi comprende più di 50 patologie rare.
ESITO DEI TEST
Se il neonato risulta positivo a uno dei test di screening per le malattie indagate verrà richiamato dal Punto Nascita o dal Centro Clinico di Riferimento per eseguire ulteriori accertamenti. Se il risultato è negativo sarà possibile escludere, con ragionevole certezza, le patologie esaminate. In questo caso non sarete ricontattati.
COME ADERIRE
Alla nascita di un figlio, gli operatori del Centro Nascita dell’ospedale consegneranno ai genitori il materiale informativo sulle modalità di esecuzione del test.
PER SAPERNE DI PIÙ
- Chiedi al ginecologo, al neonatologo, all’ostetrica o al tuo medico di fiducia
- Visita il sito di Regione Lombardia
- Scarica la brochure informativa
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14/09/2023
14/09/2023
Neuropsichiatria Infantile, all'Uonpia arriva AbeoRegno
Abeo mette a disposizione una nuova opportunità di gioco e svago per i piccoli pazienti della struttura di neuropsichiatria infantile di Mantova.
Si tratta di AbeoRegno: un castello ad accesso libero di tutti i bimbi utenti degli ambulatori di viale Piave, per dare sfogo alla fantasia e alleggerire l’attesa alle visite.
La struttura gioco è stata inaugurata questa mattina - 14 settembre - e si trova nel cortile esterno tra l’Uonpia e il padiglione AbeoHub, realizzato nel 2020 sempre da Abeo Mantova e già adibito all’accoglienza di bambini, ragazzi e delle loro famiglie grazie alla quotidiana attività dei volontari dell’associazione.
Il castello è stato donato dal Consorzio degli operatori del centro commerciale La Favorita e installato da Abeo Mantova, con la collaborazione di Asst, di AL.MA costruzioni Srl, di M.Ag di Madella-Agosta Snc e Studio Pda, su terreno di proprietà comunale.
All’inaugurazione erano presenti il presidente Vanni Corghi per Abeo Mantova, il direttore generale Asst Mara Azzi, la direttrice facente funzione della Neuropsichiatria Infantile Francesca Beccaria, la coordinatrice infermieristica Sabrina Signorelli, il direttore del Centro La Favorita Gianluca Caminiti, l’assessore del Comune di Mantova Chiara Sortino, Sandro Scarduelli per Studio Pda e i referenti delle ditte AL.MA e M.Ag.
“Siamo felici di aver potuto creare una nuova occasione di gioco per i bimbi che frequentano l’Uonpia - commenta il presidente Abeo, Vanni Corghi - AbeoRegno è un ulteriore rinforzo alle attività offerte all’interno di AbeoHub dai nostri preziosi volontari e i piccoli utenti e le famiglie stanno già apprezzando la novità. Ringraziamo tantissimo chi ci ha donato la struttura e chi ha collaborato affinché potessimo installarla e renderla fruibile”.
Il direttore della Favorita esprime la propria soddisfazione: “Il nostro centro è molto sensibile nell’andare incontro alle associazioni di volontariato e supportarle come meglio possibile. Siamo molto contenti di aver fatto questo gesto che potrà donare felicità ai bambini in attesa delle visite”.
"Ringraziamo come sempre - dichiara il direttore generale di Asst Mara Azzi - il mondo del volontariato, che ci sostiene quotidianamente, insieme agli altri partner, una comunità locale generosa e attenta ai bisogni della sanità, che testimonia a più riprese la sua vicinanza ai luoghi di cura e ai nostri professionisti ".
“E’ un gioco semplice – aggiunge Scarduelli di Studio Pda – un castello di resina e polistirolo che i nostri meravigliosi bimbi sapranno trasformare in un luogo di fantastiche avventure sotto lo sguardo attento dei genitori”.

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08/09/2023
08/09/2023
Cps Viadana, si punta su accoglienza e progettazione condivisa
Un progetto pilota di riorganizzazione del Cps di Viadana, con un approccio territoriale, comunitario e multiprofessionale. Sono queste le principali componenti dell’iniziativa messa in campo da Asst, che intende migliorare la presa in carico dei pazienti all’interno della struttura attraverso una progettazione condivisa.
È sull’accoglienza che si concentrano le innovazioni più significative del percorso. Il colloquio iniziale con il paziente sarà infatti a cura dell’assistente sociale, che lo fisserà a distanza di alcuni giorni dal primo contatto. Questa figura professionale ha la capacità di orientare il cittadino attraverso la lettura dei suoi bisogni, costruendogli attorno una rete con l’obiettivo di creare legami che lo aiutano a fronteggiare le sue difficoltà.
L’accoglienza non è una semplice raccolta di dati, ma un momento di ascolto. L’assistente sociale riesce a cogliere i bisogni sociali delle persone e permette di mantenere i rapporti con i servizi sociali esterni e il servizio di salute mentale. Nella seconda fase è prevista una visita con lo specialista psichiatra o psicologo. Lo specialista consulterà la scheda sperimentale di prima accoglienza, compilata durante il primo contatto dagli operatori dedicati – assistente sanitaria, oss, infermiere, telefonicamente o di persona - e la potrà integrare, anche ricorrendo a un confronto con l’équipe.
Oltre a ridefinire il ruolo dell’assistente sociale, in progetto ridefinisce quello del medico negli interventi sulla salute mentale, puntando sulla centralità dell’equipe e del lavoro multiprofessionale, nonché su una diversa concezione del Cps, che torna ad essere uno spazio di intervento e di scambio relazionale della comunità, non un mero poliambulatorio specialistico.
Questo nuovo approccio permette una maggiore conoscenza dell’individuo, ponendo l’accento sulla dimensione sociale, oltre che su quella sanitaria. Spesso il disagio mentale è infatti correlato a dinamiche sociali, familiari e lavorative complesse. L’intervento dell’assistente sociale permette di agire su diversi fronti contemporaneamente, in modo da creare un contesto e un ambiente di vita favorevole al benessere complessivo.
Il nuovo percorso ha già coinvolto 48 utenti: sono state realizzate quattro prese in carico che hanno comportato un’azione di rete; 22 pazienti hanno ricevuto informazioni sulla presenza di altri servizi e hanno avuto bisogno di supporto da parte dell’assistente sociale; 17 persone sono state indirizzate allo psichiatra, che non ha captato al momento bisogni di natura sociale.
Il Cps di Viadana lavora sui 10 comuni del distretto. È aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 e ha sede in Via Largo De Gasperi 9. Il servizio conta su una équipe composta da: due psichiatri, una psicologa, un’assistente sociale, un educatore professionale, un’assistente sanitaria , quattro infermiere, un oss, un operatore amministrativo. L'attività del Cps consiste nel prevenire, ridurre, trattare, curare la salute mentale nella sua complessità.

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07/09/2023
07/09/2023
Dalla Partita del cuore 80mila euro all'Immunoematologia
Un assegno di 80mila euro, frutto della raccolta fondi legata all’evento ‘Una scintilla di solidarietà’. È stato consegnato al Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Poma, diretta da Massimo Franchini, da Gianni Morandi, nel suo ruolo di socio fondatore della Nazionale Cantanti.
Un gesto di solidarietà partito dall’associazione Boom, che due mesi fa ha promosso la Partita del cuore allo stadio Martelli di Mantova. La consegna del contributo ha fatto seguito al concerto di Morandi all’Esedra di Palazzo Te. Erano presenti la presidente dell’Associazione Boom Marcella Deantoni, il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi, Gian Luca Pecchini per Nazionale italiana cantanti
L'incasso della partita andrà a sostegno dell’acquisto di un’apparecchiatura altamente tecnologica necessaria per la preparazione, conservazione e distribuzione di emocomponenti.

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06/09/2023
06/09/2023
Chirurgia mammaria con matrici dermiche di origine animale
Matrici dermiche cellulari di origine animale per una chirurgia mammaria sempre più conservativa, anche in caso di mastectomia. Questa tecnica innovativa è stata introdotta da poco più di un anno dalla Chirurgia Senologica del Carlo Poma, diretta da Massimo Busani. I vantaggi sono numerosi, a parità di complicanze: la netta riduzione del dolore e della degenza ospedaliera, un più rapido recupero post-operatorio; un risultato cosmetico più naturale; la scomparsa dell’effetto di animazione provocato dalla contrazione dei muscoli pettorali; una riduzione della contrattura periprotesica, anche dopo la radioterapia, e della necessità di intervenire sul seno controlaterale; un minore ricorso agli espansori (protesi temporanee).
“Le matrici dermiche acellulari di bovino o suino, già utilizzate da tempo in altri distretti corporei – spiega Massimo Busani - sono state rese ulteriormente compatibili anche per la chirurgia mammaria, andando a sostituire i muscoli della parete toracica, normalmente utilizzati per il confezionamento della tasca protesica. In altre parole, rispettando rigidi criteri di selezione, abbiamo ora la possibilità di allocare le protesi mammarie, ricoperte da queste matrici dermiche, direttamente nel sottocute, risparmiando i muscoli grande pettorale e dentato. Al Poma sono stati eseguiti oltre 50 interventi di mastectomia conservativa con ottimi risultati. La procedura, però, non può essere applicata a tutte le pazienti”.
Il trattamento chirurgico del tumore al seno ha subito radicali cambiamenti nel corso degli ultimi 30-40 anni; si è passati da interventi esclusivamente demolitivi (mastectomia) a interventi prevalentemente conservativi (quadrantectomia). Il progresso delle conoscenze scientifiche ha permesso di affiancare alla chirurgia conservativa altre terapie, definite ‘adiuvanti’ che, in termini di sopravvivenza a distanza e probabilità di guarigione, hanno raggiunto risultati addirittura migliori rispetto a quelli ottenuti con il trattamento demolitivo.
“A questo risultato – prosegue Busani - hanno contribuito altri fattori. Primo fra tutti la diffusione degli screening mammografici con la possibilità di diagnosticare tumori di piccole dimensioni, molto spesso non palpabili. La diagnosi precoce influisce enormemente sulla riduzione della mortalità. Di pari passo il mondo femminile non chiede più solo la semplice rimozione della neoplasia, ma migliori risultati cosmetici”.
Ecco allora la nascita del chirurgo oncoplastico che, da solo o in collaborazione con il chirurgo plastico, orienta il progetto chirurgico verso il trattamento della neoplasia e il rispetto del corpo, considerando che il miglioramento della qualità di vita incide favorevolmente sulla prognosi. La mastectomia rimane ancora oggi un intervento chirurgico necessario nel 25 per cento circa dei casi ed è possibile che questa percentuale sia destinata ad aumentare. I progressi in ambito genetico hanno infatti finora dimostrare che il 10 per cento circa dei tumori al seno è legato a una mutazione genetica. Inoltre, la scoperta che esiste anche una correlazione genetica tra il tumore al seno con quello dell’ovaio, della prostata, del pancreas e, in casi particolari, dello stomaco, ha portato negli ultimi tempi a un aumento delle richieste di chirurgia profilattica di tipo demolitivo.
“Anche su questo versante – conclude il medico - i miglioramenti sono stati notevoli. La ricostruzione mammaria post-mastectomia viene ormai offerta e praticata a donne che superano i 75 anni. Gli studi clinici, nel corso degli anni, hanno permesso di dimostrare che la conservazione della cute e del complesso areola-capezzolo non inficia i risultati dal punto di vista oncologico. Ormai da parecchi anni, quindi, la mastectomia nipple sparing, associata all’utilizzo di protesi mammarie temporanee o definitive, è diventata il gold standard della chirurgia demolitiva. Da qui termine di mastectomie conservative”.

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20/09/2023
20/09/2023
Mani fatate per i piccoli della Terapia Intensiva Neonatale
Anche quest’anno le volontarie di Mani di Mamma hanno consegnato copertine e bavaglini ai piccoli ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale, in occasione della Festa del Prematuro del 17 novembre.
Mani di Mamma è un’associazione senza fini di lucro composta da volontari che si ritrovano per cucire insieme e lavorare a maglia corredi di cotone e di lana, morbidi e colorati, da donare ai neonati e alle loro famiglie in circa 70 ospedali in tutta Italia.
Le volontarie mantovane regalano durante tutto l’anno diversi indumenti indispensabili per la Terapia Intensiva Neonatale: i copriculla servono infatti a proteggere i prematuri dall’eccessiva luce a cui sono sottoposti; le copertine, i sacchi-nanna e i vestitini servono a mantenere una corretta temperatura corporea; i “Dudu” o “Polipetti” sono morbidi pupazzetti che vengono collocati nelle culle vicino ai bambini per renderli più tranquilli e distoglierli dall’aggrapparsi ai fili ai quali sono collegati.
Ogni capo, studiato in collaborazione con medici ed infermieri della TIN, viene utilizzato durante momenti importanti nella crescita dei bambini ricoverati: la marsupioterapia, che è una delle prime occasioni di contatto prolungato del neonato prematuro con i propri genitori; il wrapping nel lettino, ovvero la tecnica di contenimento del neonato per favorirne il riposo e lo sviluppo neurologico; l’allattamento materno, fondamentale sia per i neonati a termine che per quelli prematuri.
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19/09/2023
19/09/2023
POMA, NUOVI AMBULATORI NEL REPARTO DI MEDICINA GENERALE
Quattro nuovi ambulatori per la struttura di Medicina Generale del Poma, diretta da Mauro Pagani. Quest’anno sono stati attivati l’ambulatorio di geriatria e quello delle dislipidemie (n collaborazione con la Cardiologia). Entro la fine del 2023, si darà vita agli ambulatori di immunodeficienza e dei disturbi nutrizionali (in collaborazione con la Nutrizione Clinica).
“L’intento – spiega Mauro Pagani – è quello di offrire alla popolazione un ventaglio sempre più ampio di prestazioni, rispondendo in modo sistematico alla domanda di salute per alcune patologie molto diffuse e che meritano una presa in carico dedicata. Nel 2022 il reparto ha registrato circa 1.600 ricoveri, in prevalenza per malattie cardiovascolari o infettive e polmoniti”.
Le nuove attività di affiancano agli ambulatori già consolidati: endocrinologia e malattie osteo-metaboliche, ipertensione arteriosa, internistico, ecocardiografia, ecocolordoppler dei tronchi sovraortici . Dallo scorso anno, inoltre, è attivo il percorso di ortogetriatria con 4 letti dedicati per pazienti anziani che riportino frattura del femore da operare preferibilmente entro le 48 ore.
I pazienti vengono inviati per il ricovero dal Pronto Soccorso e rimangono in Medicina Generale fino all’intervento chirurgico, eseguito in Ortopedia. Successivamente tornano nei letti di ortogeriatria dove avviene una valutazione fisiatrica per la riabilitazione, che inizia già in reparto per poi proseguire in centri specialistici o lungodegenze.
I NUOVI AMBULATORI
Dislipidemie Svolge un’attività di prevenzione in collaborazione con il territorio, in modo da contribuire a ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
Geriatria Si eseguono, in particolare, test di valutazione multidimensionale per la corretta gestione farmacologica e degli stili di vita degli anziani, anche in prospettiva di un eventuale riconoscimento dell’invalidità civile.
Immunodeficienza L’ambulatorio gestisce questa malattia rara che può avere un grande impatto sulla qualità della vita del paziente, evitando la sua migrazione verso altre strutture.
Disturbi nutrizionali Si tratta di disturbi sempre più diffusi nella popolazione, soprattutto con riferimento all’obesità, malattia altamente invalidante che si associa a numerose altre patologie come diabete, ipertensione, patologie osteo-muscolari e una più alta incidenza di neoplasie.

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18/09/2023
18/09/2023
Nuova apparecchiatura per la Pediatria di Asola
Venerdì in Abeonave, nel reparto di Pediatria di Asola, alla presenza del direttore generale di Asst Mara Azzi, del direttore medico di presidio Fabio Pajola e del direttore della struttura Chiara Bottura, l'associazione Amici dell'ospedale di Asola ha consegnato uno strumento importante per l'assistenza ai bambini con problemi respiratori: un apparecchio per la terapia ad alti flussi.
Lo strumento è utilizzato anche in altri casi di stress respiratorio, come in presenza di bronchioliti, patologie virali molto frequenti nei pazienti più piccoli.
"L'apparecchiatura - commenta Stefano Sardini, presidente dell'associazione - consente inoltre di evitare gli spostamenti di pazienti in altri centri pediatrici, garantendo un'assistenza in loco". Soddisfazione anche da parte della direzione aziendale, che ha sottolineato l'importanza di questa donazione, a testimonianza dell'attenzione al presidio di Asola.
Il 28 ottobre alle 21, nella cattedrale di Asola, la corale Santa Cecilia organizzerà inoltre un concerto con ingresso a offerta libera. Parteciperà la soprano Sara Rossi Daldoss. Il ricavato andrà all'associazione Amici dell'ospedale di Asola per l'acquisto di apparecchiature destinate al presidio.

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15/09/2023
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EREDITÁ DA 257MILA EURO PER IL PRESIDIO DI BOZZOLO
Un'eredità di 257mila euro destinata al presidio riabilitativo multifunzionale di Bozzolo. L'ha lasciata ad Asst Mantova una cittadina di Piadena (Cremona), scomparsa il 25 marzo del 2020 all'età di 94 anni.
Con grande generosità, la signora ha pensato di riconoscere l'importanza delle cure sul territorio e valorizzare con una donazione una struttura sanitaria a lei vicina. Nel testamento olografo, tradotto poi in atto notarile, la cremonese ha chiesto esplicitamente che l’eredità fosse devoluta al presidio di Bozzolo, centro di assoluta eccellenza e di riferimento anche al di là dei confini mantovani.
“Con i fondi ricevuti – commenta il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi – acquisteremo un mammografo per potenziare la radiologia del presidio di Bozzolo. Stiamo poi valutando le altre esigenze della struttura per decidere come impiegare il resto della somma. Siamo molto grati agli eredi di questa cittadina, di cui onoriamo la memoria e che ci testimonia ancora una volta il legame fra la comunità locale e i luoghi di cura”.

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14/09/2023
14/09/2023
Screening Neonatale: la diagnosi precoce per la salute del tuo bambino
PERCHÉ È IMPORTANTE
Lo Screening Neonatale, eseguito alla nascita, è un semplice test che consente la diagnosi precoce di alcune malattie congenite, prevenendo o limitando gravi danni e importanti conseguenze sulla salute del bambino e sulla qualità della sua vita.
FACILE E SICURO
Il test è senza controindicazioni: non è invasivo e non può danneggiare in alcun modo il bambino. Si esegue prelevando poche gocce di sangue dal tallone del neonato nei primi giorni di vita.
GRATUITO E OBBLIGATORIO
Lo Screening Neonatale è offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario dal 1992. Negli anni lo sviluppo delle tecnologie di laboratorio ha consentito di ampliare l’indagine ad un ampio spettro di malattie congenite, fino ad arrivare allo Screening Neonatale Esteso (SNE) che oggi comprende più di 50 patologie rare.
ESITO DEI TEST
Se il neonato risulta positivo a uno dei test di screening per le malattie indagate verrà richiamato dal Punto Nascita o dal Centro Clinico di Riferimento per eseguire ulteriori accertamenti. Se il risultato è negativo sarà possibile escludere, con ragionevole certezza, le patologie esaminate. In questo caso non sarete ricontattati.
COME ADERIRE
Alla nascita di un figlio, gli operatori del Centro Nascita dell’ospedale consegneranno ai genitori il materiale informativo sulle modalità di esecuzione del test.
PER SAPERNE DI PIÙ
- Chiedi al ginecologo, al neonatologo, all’ostetrica o al tuo medico di fiducia
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14/09/2023
Neuropsichiatria Infantile, all'Uonpia arriva AbeoRegno
Abeo mette a disposizione una nuova opportunità di gioco e svago per i piccoli pazienti della struttura di neuropsichiatria infantile di Mantova.
Si tratta di AbeoRegno: un castello ad accesso libero di tutti i bimbi utenti degli ambulatori di viale Piave, per dare sfogo alla fantasia e alleggerire l’attesa alle visite.
La struttura gioco è stata inaugurata questa mattina - 14 settembre - e si trova nel cortile esterno tra l’Uonpia e il padiglione AbeoHub, realizzato nel 2020 sempre da Abeo Mantova e già adibito all’accoglienza di bambini, ragazzi e delle loro famiglie grazie alla quotidiana attività dei volontari dell’associazione.
Il castello è stato donato dal Consorzio degli operatori del centro commerciale La Favorita e installato da Abeo Mantova, con la collaborazione di Asst, di AL.MA costruzioni Srl, di M.Ag di Madella-Agosta Snc e Studio Pda, su terreno di proprietà comunale.
All’inaugurazione erano presenti il presidente Vanni Corghi per Abeo Mantova, il direttore generale Asst Mara Azzi, la direttrice facente funzione della Neuropsichiatria Infantile Francesca Beccaria, la coordinatrice infermieristica Sabrina Signorelli, il direttore del Centro La Favorita Gianluca Caminiti, l’assessore del Comune di Mantova Chiara Sortino, Sandro Scarduelli per Studio Pda e i referenti delle ditte AL.MA e M.Ag.
“Siamo felici di aver potuto creare una nuova occasione di gioco per i bimbi che frequentano l’Uonpia - commenta il presidente Abeo, Vanni Corghi - AbeoRegno è un ulteriore rinforzo alle attività offerte all’interno di AbeoHub dai nostri preziosi volontari e i piccoli utenti e le famiglie stanno già apprezzando la novità. Ringraziamo tantissimo chi ci ha donato la struttura e chi ha collaborato affinché potessimo installarla e renderla fruibile”.
Il direttore della Favorita esprime la propria soddisfazione: “Il nostro centro è molto sensibile nell’andare incontro alle associazioni di volontariato e supportarle come meglio possibile. Siamo molto contenti di aver fatto questo gesto che potrà donare felicità ai bambini in attesa delle visite”.
"Ringraziamo come sempre - dichiara il direttore generale di Asst Mara Azzi - il mondo del volontariato, che ci sostiene quotidianamente, insieme agli altri partner, una comunità locale generosa e attenta ai bisogni della sanità, che testimonia a più riprese la sua vicinanza ai luoghi di cura e ai nostri professionisti ".
“E’ un gioco semplice – aggiunge Scarduelli di Studio Pda – un castello di resina e polistirolo che i nostri meravigliosi bimbi sapranno trasformare in un luogo di fantastiche avventure sotto lo sguardo attento dei genitori”.

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08/09/2023
08/09/2023
Cps Viadana, si punta su accoglienza e progettazione condivisa
Un progetto pilota di riorganizzazione del Cps di Viadana, con un approccio territoriale, comunitario e multiprofessionale. Sono queste le principali componenti dell’iniziativa messa in campo da Asst, che intende migliorare la presa in carico dei pazienti all’interno della struttura attraverso una progettazione condivisa.
È sull’accoglienza che si concentrano le innovazioni più significative del percorso. Il colloquio iniziale con il paziente sarà infatti a cura dell’assistente sociale, che lo fisserà a distanza di alcuni giorni dal primo contatto. Questa figura professionale ha la capacità di orientare il cittadino attraverso la lettura dei suoi bisogni, costruendogli attorno una rete con l’obiettivo di creare legami che lo aiutano a fronteggiare le sue difficoltà.
L’accoglienza non è una semplice raccolta di dati, ma un momento di ascolto. L’assistente sociale riesce a cogliere i bisogni sociali delle persone e permette di mantenere i rapporti con i servizi sociali esterni e il servizio di salute mentale. Nella seconda fase è prevista una visita con lo specialista psichiatra o psicologo. Lo specialista consulterà la scheda sperimentale di prima accoglienza, compilata durante il primo contatto dagli operatori dedicati – assistente sanitaria, oss, infermiere, telefonicamente o di persona - e la potrà integrare, anche ricorrendo a un confronto con l’équipe.
Oltre a ridefinire il ruolo dell’assistente sociale, in progetto ridefinisce quello del medico negli interventi sulla salute mentale, puntando sulla centralità dell’equipe e del lavoro multiprofessionale, nonché su una diversa concezione del Cps, che torna ad essere uno spazio di intervento e di scambio relazionale della comunità, non un mero poliambulatorio specialistico.
Questo nuovo approccio permette una maggiore conoscenza dell’individuo, ponendo l’accento sulla dimensione sociale, oltre che su quella sanitaria. Spesso il disagio mentale è infatti correlato a dinamiche sociali, familiari e lavorative complesse. L’intervento dell’assistente sociale permette di agire su diversi fronti contemporaneamente, in modo da creare un contesto e un ambiente di vita favorevole al benessere complessivo.
Il nuovo percorso ha già coinvolto 48 utenti: sono state realizzate quattro prese in carico che hanno comportato un’azione di rete; 22 pazienti hanno ricevuto informazioni sulla presenza di altri servizi e hanno avuto bisogno di supporto da parte dell’assistente sociale; 17 persone sono state indirizzate allo psichiatra, che non ha captato al momento bisogni di natura sociale.
Il Cps di Viadana lavora sui 10 comuni del distretto. È aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 e ha sede in Via Largo De Gasperi 9. Il servizio conta su una équipe composta da: due psichiatri, una psicologa, un’assistente sociale, un educatore professionale, un’assistente sanitaria , quattro infermiere, un oss, un operatore amministrativo. L'attività del Cps consiste nel prevenire, ridurre, trattare, curare la salute mentale nella sua complessità.

Ultime notizie
07/09/2023
07/09/2023
Dalla Partita del cuore 80mila euro all'Immunoematologia
Un assegno di 80mila euro, frutto della raccolta fondi legata all’evento ‘Una scintilla di solidarietà’. È stato consegnato al Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Poma, diretta da Massimo Franchini, da Gianni Morandi, nel suo ruolo di socio fondatore della Nazionale Cantanti.
Un gesto di solidarietà partito dall’associazione Boom, che due mesi fa ha promosso la Partita del cuore allo stadio Martelli di Mantova. La consegna del contributo ha fatto seguito al concerto di Morandi all’Esedra di Palazzo Te. Erano presenti la presidente dell’Associazione Boom Marcella Deantoni, il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi, Gian Luca Pecchini per Nazionale italiana cantanti
L'incasso della partita andrà a sostegno dell’acquisto di un’apparecchiatura altamente tecnologica necessaria per la preparazione, conservazione e distribuzione di emocomponenti.

Ultime notizie
06/09/2023
06/09/2023
Chirurgia mammaria con matrici dermiche di origine animale
Matrici dermiche cellulari di origine animale per una chirurgia mammaria sempre più conservativa, anche in caso di mastectomia. Questa tecnica innovativa è stata introdotta da poco più di un anno dalla Chirurgia Senologica del Carlo Poma, diretta da Massimo Busani. I vantaggi sono numerosi, a parità di complicanze: la netta riduzione del dolore e della degenza ospedaliera, un più rapido recupero post-operatorio; un risultato cosmetico più naturale; la scomparsa dell’effetto di animazione provocato dalla contrazione dei muscoli pettorali; una riduzione della contrattura periprotesica, anche dopo la radioterapia, e della necessità di intervenire sul seno controlaterale; un minore ricorso agli espansori (protesi temporanee).
“Le matrici dermiche acellulari di bovino o suino, già utilizzate da tempo in altri distretti corporei – spiega Massimo Busani - sono state rese ulteriormente compatibili anche per la chirurgia mammaria, andando a sostituire i muscoli della parete toracica, normalmente utilizzati per il confezionamento della tasca protesica. In altre parole, rispettando rigidi criteri di selezione, abbiamo ora la possibilità di allocare le protesi mammarie, ricoperte da queste matrici dermiche, direttamente nel sottocute, risparmiando i muscoli grande pettorale e dentato. Al Poma sono stati eseguiti oltre 50 interventi di mastectomia conservativa con ottimi risultati. La procedura, però, non può essere applicata a tutte le pazienti”.
Il trattamento chirurgico del tumore al seno ha subito radicali cambiamenti nel corso degli ultimi 30-40 anni; si è passati da interventi esclusivamente demolitivi (mastectomia) a interventi prevalentemente conservativi (quadrantectomia). Il progresso delle conoscenze scientifiche ha permesso di affiancare alla chirurgia conservativa altre terapie, definite ‘adiuvanti’ che, in termini di sopravvivenza a distanza e probabilità di guarigione, hanno raggiunto risultati addirittura migliori rispetto a quelli ottenuti con il trattamento demolitivo.
“A questo risultato – prosegue Busani - hanno contribuito altri fattori. Primo fra tutti la diffusione degli screening mammografici con la possibilità di diagnosticare tumori di piccole dimensioni, molto spesso non palpabili. La diagnosi precoce influisce enormemente sulla riduzione della mortalità. Di pari passo il mondo femminile non chiede più solo la semplice rimozione della neoplasia, ma migliori risultati cosmetici”.
Ecco allora la nascita del chirurgo oncoplastico che, da solo o in collaborazione con il chirurgo plastico, orienta il progetto chirurgico verso il trattamento della neoplasia e il rispetto del corpo, considerando che il miglioramento della qualità di vita incide favorevolmente sulla prognosi. La mastectomia rimane ancora oggi un intervento chirurgico necessario nel 25 per cento circa dei casi ed è possibile che questa percentuale sia destinata ad aumentare. I progressi in ambito genetico hanno infatti finora dimostrare che il 10 per cento circa dei tumori al seno è legato a una mutazione genetica. Inoltre, la scoperta che esiste anche una correlazione genetica tra il tumore al seno con quello dell’ovaio, della prostata, del pancreas e, in casi particolari, dello stomaco, ha portato negli ultimi tempi a un aumento delle richieste di chirurgia profilattica di tipo demolitivo.
“Anche su questo versante – conclude il medico - i miglioramenti sono stati notevoli. La ricostruzione mammaria post-mastectomia viene ormai offerta e praticata a donne che superano i 75 anni. Gli studi clinici, nel corso degli anni, hanno permesso di dimostrare che la conservazione della cute e del complesso areola-capezzolo non inficia i risultati dal punto di vista oncologico. Ormai da parecchi anni, quindi, la mastectomia nipple sparing, associata all’utilizzo di protesi mammarie temporanee o definitive, è diventata il gold standard della chirurgia demolitiva. Da qui termine di mastectomie conservative”.
