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24/03/2023
24/03/2023
Ostetricia e Ginecologia Mantova, Gianpaolo Grisolia confermato direttore
Gianpaolo Grisolia è stato confermato direttore dell’Ostetricia e Ginecologia di Mantova di cui era facente funzione da luglio 2022.
Grisolia, classe 1964, si laurea in medicina all’Università degli studi di Bologna nel 1990 e nel 1994 si specializza in ostetricia e ginecologia.
Dal 1996 svolge attività di sala parto e di chirurgia ostetrica e ginecologica. Esegue attività di consulenza di II livello nell’ambito della diagnosi prenatale invasiva e non invasiva e nell’ambito della patologia della gravidanza. Svolge attività di ricerca in collaborazione con altri istituti nazionali e internazionali nell’ambito della diagnosi prenatale e della patologia ostetrica. Ha alle spalle numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.
A partire da maggio 2000 inizia a svolgere la sua professione per l’ASST di Mantova, allora Azienda Ospedaliera Carlo Poma, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia.
Dal 2013 al 2017 diventa Responsabile della struttura di Sala Parto e Percorso Nascita, mentre dal 2018 è a capo della struttura di Attività di Patologia Fetale e della Gravidanza.
È un componente del gruppo di lavoro relativo al progetto "percorso nascita" finalizzato all'adozione di linee guida comuni nei due punti nascita aziendali e la costruzione di percorsi condivisi ospedale - territorio.

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24/03/2023
24/03/2023
In Oculistica arriva il laser giallo
Laser all’avanguardia per la cura delle patologie retiniche nella struttura di Oculistica del Carlo Poma. Si tratta di un laser giallo sottosoglia (o micropulsato), che emette impulsi di luce gialla di brevissima durata intervallati da brevi pause (microimpulsi).
I laser retinici utilizzati fino ad oggi lavorano tramite l’emissione di una luce verde continua. Pur essendo efficaci nel trattamento, generano però un danno agli strati retinici esterni e quindi anche ai fotorecettori della retina, con la formazione di ampie cicatrici. Queste cicatrici, a seconda della loro posizione, possono provocare una riduzione dell’acuità visiva, del campo visivo, della percezione dei colori, della visione notturna e della sensibilità al contrasto.
Gli strumenti tradizionali tendono infatti a ‘bruciare’ le zone colpite generando un effetto termico per indurre l’attivazione delle zone circostanti. Il laser giallo determina invece una stimolazione diffusa delle cellule di uno strato retinico esterno, l’epitelio pigmentato retinico, senza danneggiarlo. Il fine è quello di riattivare l’effetto pompa di queste cellule in modo da ottenere una riduzione dell’edema retinico.
Eliminando il problema del surriscaldamento dei tessuti colpiti la nuova attrezzatura consente di poter trattare, oltre alla periferia retinica, come già facevamo con i laser tradizionali, anche la parte centrale della retina, la macula, senza i rischi dei laser tradizionali.
Il laser giallo può essere utilizzato anche per il trattamento delle maculopatie, cioè quelle malattie che colpiscono la macula, la zona centrale della retina, quella che permette la visione distinta, e in particolare: la corioretinopatia sierosa centrale, patologia che tende spesso a diventare cronica e interessa pazienti anche giovani, l’edema maculare causato da retinopatia diabetica o da occlusioni venose retiniche.
Inoltre, può essere utile anche nella degenerazione maculare legata all’età come integrazione al trattamento con iniezioni intravitreali che fino ad oggi rappresentano l’unica terapia possibile per rallentare la progressione della malattia.
“Il trattamento – precisa il direttore dell’Oculistica Giuseppe Sciuto - è veloce, sicuro e indolore. Rispetto al trattamento con laser tradizionale i tempi sono notevolmente ridotti così come il discomfort per il paziente e questo è molto importante soprattutto per chi necessita del trattamento di ampie zone retiniche ed effettua, quindi, diverse sedute di trattamento (ad esempio nella retinopatia diabetica). I risultati sono visibili dopo un periodo di tempo più lungo rispetto ai laser tradizionali, di solito tra 1 e 3 mesi”.
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22/03/2023
22/03/2023
Lavori, Rianimazione sempre più all’avanguardia
Un intervento di riqualificazione che consentirà di ottimizzare il lavoro dei professionisti e la gestione dei pazienti della Rianimazione del Poma. Il cantiere ha interessato la sezione A e B del reparto, all’ospedale di Mantova: è stato aperto il 19 settembre e si è concluso il 16 marzo, per un valore complessivo di circa 160mila euro.
L’attività sanitaria si sta svolgendo in via provvisoria nella ex Terapia Intensiva Neonatale, in attesa del trasloco nella sede rinnovata, che avverrà nelle prossime settimane. Cosa cambierà con i lavori?
La suddivisione in due aree della sezione B, con conseguente intervento sugli impianti di climatizzazione, consente di ottenere spazi funzionalmente integrati, ma che ospitano pazienti con differenti patologie e soprattutto con rischio infettivo diversificato.
L’intervento ha previsto il consolidamento dell’installazione dei testa-letto pensili, con successiva verifica della loro resistenza. Sono stati inoltre inseriti ausili a soffitto per la movimentazione dei pazienti, che facilitano lo spostamento, l'igiene, la prono-supinazione e le pratiche cliniche in generale, con significativi miglioramenti della qualità dell'assistenza e vantaggi rispetto alla riduzione del rischio da sovraccarico muscolo-scheletrico per gli operatori sanitari.
Sempre nella sezione B si è provveduto alla sostituzione dei corpi illuminati con lampade led dimmerabili. Si tratta di lampade che consentono di regolare l’intensità luminosa, in base a preferenze o necessità illuminative. Permettono anche, insieme ai lucernari inseriti in recenti interventi, la gestione circadiana dello scorrere del tempo, garantendo una riduzione dei consumi energetici.
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21/03/2023
21/03/2023
Robot chirurgico, raccolta fondi al traguardo
È arrivata a quota 200mila euro la campagna di raccolta fondi di IOM-Istituto Oncologico Mantovano a favore del robot chirurgico. Il contributo dell’associazione mantovana è stato consegnato oggi alla Direzione Strategica di Asst e andrà a sostegno delle spese accessorie e dei costi per la formazione del personale.
Una gara di solidarietà che ha potuto contare sulla generosità di privati e terzo settore e non si conclude qui, come spiega il presidente di IOM Luciano Lanza: “Terremo aperto il conto corrente per eventuali altre donazioni. Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto e riconoscenti a ciascuno per ogni singola partecipazione. Dal primo giorno in cui l’associazione ha lanciato questa ambiziosa iniziativa eravamo convinti che sarebbe stato un percorso complesso. I numerosi tavoli di lavoro costruiti con tutti i medici delle strutture di riferimento ci hanno fatto capire quanto fosse importante riuscire a ottenere questa attrezzatura ad altissima tecnologia. Ci abbiamo creduto, ci siamo caricati di fiducia e messi al lavoro con impegno e tanta dedizione”.
Per acquisire il robot, Asst Mantova si sta muovendo nell’ambito dell’accordo quadro di Regione Lombardia che assegna l’attrezzatura ai vari centri regionali, sulla base di una deliberazione della giunta regionale del 2021. L’investimento presunto, che verrà utilizzato come base d’asta in sede di appalto, è di 1 milione e 551mila euro complessivi per il noleggio e l’acquisto del materiale di consumo. L’installazione e la messa in funzione sono previste per la seconda metà di settembre.
“Si tratta di un servizio – commenta il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi – che eviterà ai cittadini di spostarsi in strutture lontane da Mantova con trasferte impegnative e costi gravosi. I professionisti sono al lavoro dallo scorso dicembre per apprendere l’uso della nuova tecnologia”.
Secondo le valutazioni del coordinamento multidisciplinare dei chirurghi il robot sarà impiegato, in particolare, per le discipline di urologia, chirurgia generale, ginecologia, otorinolaringoiatria e chirurgia toracica. In base alle stime effettuate, le procedure chirurgiche interessate all’innovazione tecnologica in questione, a regime, saranno oltre 300 all’anno, progressivamente incrementabili.
Potenzialmente ogni procedura chirurgica laparoscopica a livello delle regioni pelvica, peritoneale e toracica può trarre beneficio dall'utilizzo del nuovo sistema. Molte prestazioni chirurgiche di tali sedi anatomiche, attualmente eseguite con accesso open per la loro complessità, potrebbero essere effettuate più facilmente con tecnica laparoscopica assistita del robot con una riduzione delle perdite ematiche, delle complicanze, della degenza ospedaliera. Ne conseguirà una maggiore sicurezza per i pazienti sia dal punto di vista dei risultati oncologici sia per gli aspetti funzionali.
Si mira per altro a creare una rete con le strutture private accreditate, come gli ospedali di Suzzara e Castiglione delle Stiviere, entrambi sperimentazioni gestionali di ASST, consentendo a ogni paziente mantovano di beneficiare della chirurgia robotica del Poma.
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20/03/2023
20/03/2023
Da Avis comunale Sermide un monitor per attività di ricerca al Servizio Trasfusionale del Poma
L’Avis comunale di Sermide ha donato recentemente un monitor di grandi dimensioni al Servizio Trasfusionale dell’ospedale di Mantova. Lo schermo, posizionato nella sala riunioni del reparto, è collegato a un pc e verrà utilizzato per organizzare videoconferenze di aggiornamento. A breve inoltre verrà collegato a un microscopio e servirà sia per l’attività diagnostica che di ricerca del reparto nel settore delle malattie onco-ematologiche.
La donazione è il frutto della raccolta di fondi che si è concretizzata in occasione della Festa delle Benemerenze che la sezione Avis di Sermide ha tenuto nel maggio scorso. In questa occasione un notevole numero di avisini sermidesi ha espresso la volontà di rinunciare alla benemerenza (una medaglietta che viene assegnata in base a un regolamento nazionale di Avis in funzione degli anni di iscrizione e al numero di donazioni effettuate), ma bensì di devolverne il corrispettivo valore economico in beneficenza.
La somma derivata dalle scelte dei donatori sermidesi, pari a oltre 1.400 euro, è stata interamente destinata a finalità strettamente legate al mondo del sangue e in particolare si è deciso di supportare le attività di ricerca delle malattie del sangue che il Servizio Trasfusionale effettua all’ospedale Carlo Poma. L’Asst di Mantova desidera ringraziare l’Avis comunale di Sermide per la preziosa apparecchiatura donata.
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20/03/2023
20/03/2023
La hall dell’ospedale diventa galleria d’arte
Si chiama Hallart ed è uno spazio espositivo permanente creato nella hall dell’ospedale di Mantova. Ospiterà mostre a ciclo continuo. È l’idea dell’area Ufficio Stampa e Comunicazione di Asst Mantova, nell’ambito del più ampio progetto Arte in ospedale, che dal 2009 diffonde la bellezza nei luoghi di cura, grazie a svariati interventi artistici nelle strutture aziendali.
La parola chiave è partecipazione. La comunità contribuisce infatti a costruire una sanità dal volto umano. Così Asst potrà scegliere di propria iniziativa le opere da esporre, ma offrirà anche l’opportunità agli artisti o ai fotografi di candidarsi, proponendo le loro opere per un’esposizione (leggi le modalità di presentazione della candidatura). Un comitato istituito dall’azienda – composto da dipendenti e membri esterni appartenenti al mondo dell’arte – ne valuterà l’idoneità e il valore artistico. Sarà quindi programmato il calendario degli eventi.
Si parte dal presupposto che l’arte possa alleviare le preoccupazioni, trasfigurare la sofferenza, curare due volte: è terapeutica per chi cura e per chi è curato. Non parla solo al malato e ai suoi familiari, ma anche agli operatori. La bellezza genera benessere, familiarità, senso di accoglienza, desiderio di condivisione e quindi fiducia.
LE PRIME MOSTRE
La mostra che ha inaugurato lo spazio Hallart aveva come protagoniste le fotografie scattate durante l’emergenza pandemica da Mario Fiorito, infermiere del reparto di Terapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione di Mantova. Un omaggio a tutti gli operatori che si sono spesi e ancora si spendono per fronteggiare questa situazione. La mostra, dal titolo ‘I LORO OCCHI, LE LORO MANI. La prima ondata Covid negli sguardi e nei gesti dei professionisti della Rianimazione’.
L’infermiere-fotografo ha raccontato la verità della pandemia in oltre mille scatti: due mesi di attività, fra marzo e maggio 2021, una settantina di colleghi incorniciati mentre si dedicavano spasmodicamente a malati stipati ovunque, “per fare memoria di un momento durissimo e straordinario, che resterà nella storia”: “Dopo un momento di imbarazzo iniziale, era la stessa équipe a chiedermi di catturare questo o quell’istante, mostrando il grande lavoro svolto per quello che era, senza aggiungere o togliere nulla. In quel frangente, è emerso il meglio delle persone, l’umanità che ci salva”.
I pannelli fotografici saranno poi esposti in via definitiva nel reparto di Terapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione.
La seconda mostra, inaugurata oggi in omaggio alla festa delle donne con il titolo ‘Vieni via con me’, porta in ospedale la delicatezza e la grazia delle opere di Marzia Roversi. L’artista mantovana ci chiede di seguirla per raggiungere una dimensione metafisica. Lo fa mettendo a punto una sua peculiare tecnica: grafite e collage su tavola di legno con l’aggiunta, in alcune rappresentazioni, di acrilico e foglia oro per lo sfondo, come di altre tonalità. Una tecnica complessa, per l’oggettiva difficoltà di realizzazione.
Le figure femminili e gli animali che spesso le affiancano emergono dalla tavola ascetiche e raccolte in sé stesse: sono come fiori primordiali che si aprono alla vista dello spettatore con esplosioni di colori. Giovani donne o bambine, animali, oggetti e inflorescenze dal mondo vegetale germinano dal subconscio e rimangono sospesi come un pensiero siderale e scultoreo.
ARTE IN OSPEDALE
I principali interventi artistici, ideati e coordinati dall’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di Asst, sono stati realizzati coinvolgendo gli studenti del liceo artistico Giulio Romano di Mantova, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brescia e di artisti affermati, il sostegno di partner privati e istituzionali.
I lavori dei ragazzi sono il frutto di una riflessione avvenuta nel corso di incontri di sensibilizzazione in classe tenuti dagli specialisti di Asst su tematiche specifiche: il fine vita, il dolore, lo stigma della malattia, l’alimentazione sana e corretta. L’obiettivo era quello di rendere gli studenti consapevoli di questi argomenti, in modo che la loro espressività partisse dalla realtà delle cure, dando loro la possibilità di integrarsi con gli operatori sanitari e anche di sperimentarsi a livello di esperienza concreta in percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Per ogni progetto sono state allestite mostre prima a scuola, poi nella hall dell’ospedale di Mantova. Successivamente le opere sono state utilizzate per decorare le strutture sanitarie.
I progetti più significativi:
- 2009 Hospice | Mettiamoci la faccia
- 2011 Neuropsichiatria Infantile | Fuori dall’ombra
- 2014 Pronto Soccorso | Dottorso (in collaborazione con l’artista Federico Bassi)
- 2018 Hospice | Concorso di idee per la decorazione del reparto
- 2018-2020 Mense ospedaliere | Chef in ospedale: Diamo gusto alla salute
- 2020 Chirurgia Senologica | Le donne dell’arte
- 2022 Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale | Ospedali dipinti (a cura dell’artista Silvio Irilli)
Il progetto più imponente è Wallart, partito nel 2012 e concluso del 2021. Ha visto impegnati gli studenti del Liceo artistico Giulio Romano, del Liceo artistico Dal Prato di Guidizzolo e dell’Accademia di Belle Arti di Brescia – coordinati da popolari street artists - nella realizzazione di un’opera lunga 295 metri, sul muro che costeggia il parcheggio dell’ospedale di Mantova.
Sono stati rappresentati: i volti dei Nobel italiani Mario Capecchi, Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco e Salvador Luria, tratteggiati dal collettivo artistico Orticanoodles; una frenetica Mantova, con alcuni dei suoi personaggi storici e degli scorci più suggestivi, secondo la visione di Cristian Sonda; gli artisti mantovani nei secoli, pensati da Davide Tolasi.
MUSEOTERAPIA: APPUNTAMENTO CON L’ARTISTA
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17/03/2023
17/03/2023
Nuovi letti donati alla pediatria di Pieve di Coriano grazie a un'asta di beneficenza
L’intreccio tra arte e sociale fa brillare traguardi di solidarietà con Abeo Mantova. L’associazione onlus taglia infatti il nastro di un nuovo e prezioso risultato che prende vita nella struttura complessa di pediatria dell’ospedale di Pieve di Coriano con l’arrivo di quattro nuovi letti, di cui uno elettrico e tre tradizionali.
L’acquisto dei nuovi lettini è stato reso possibile grazie all’asta di beneficienza realizzata a Revere in occasione dell’inaugurazione della mostra dal titolo “Oltre” con protagoniste le suggestive opere del pittore Massimo Lodi. L’apprezzato artista ha infatti generosamente scelto di destinare il ricavato a favore di un obiettivo importante, mettendo sul podio dell’attenzione la promozione del benessere dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, in piena coincidenza con la missione Abeo.
“L’idea di questa iniziativa è nata dallo stesso Massimo Lodi che ho conosciuto anni fa insieme alla moglie Susanna Barbi che è anche volontaria Abeo Mantova - evidenzia Paola Accorsi, direttrice della struttura complessa di pediatria dell’ospedale di Pieve di Coriano - Abeo è da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e le sue volontarie dandoci un importante supporto. La mostra di Massimo con l’asta di beneficenza è stata un vero successo: sono stati venduti ben 43 quadri e si percepiva l’emozione da parte di chi ha contribuito a qualcosa di grande e importante come questo obiettivo”. Rispetto ai letti donati, Paola Accorsi spiega: “Oltre al letto elettrico, che consente di seguire i pazienti pediatrici con patologie più complesse, il successo dell’iniziativa ha permesso di acquistare anche tre letti tradizionali”.
L’arte e il sociale si sono così presi per mano portando a risultati emblematici come confermano le parole dello stesso Massimo Lodi che commenta con soddisfazione: “La condivisione del dono si è concretizzata come speravamo e il nome scelto per l’evento non poteva essere più profetico: il tutto è infatti andato ben “oltre” le aspettative grazie a un effetto positivo scaturito dall’iniziativa. Per me è stata la conferma di un percorso che dà alle opere un senso compiuto che va oltre esse e il loro confine, riflettendosi sul resto”.
Lodi spiega anche come è nata l’idea di questa iniziativa: “Considero l’ispirazione artistica un vero e proprio dono che ora desidero restituire agli altri attraverso la bellezza della condivisione e di un obiettivo che sia di aiuto concreto, andando così “oltre” come afferma il titolo della mostra. Questo progetto è il mio sentito grazie”.
“Come Abeo Mantova siamo fieri di aver contribuito a questo importante risultato che risponde alle esigenze dei bambini e della bambine che sono ricoverati - sottolinea il presidente di Abeo Mantova Vanni Corghi - Tutti i nostri progetti sono volti alla promozione del benessere dei bambini e adolescenti con patologie e disabilità e su questo fronte ci impegniamo ogni giorno per costruire iniziative concrete”.
La mostra benefica dello scorso settembre è stata sostenuta da una ventina di sponsor il cui contributo economico è stato interamente devoluto ad Abeo Mantova per le stesse finalità.
Nella foto in alto, da sinistra, Susanna Barbi e il marito Massimo Lodi, autore delle opere messe all'asta, Mara Azzi, diretttrice generale di ASST Mantova, Vanni Corghi, presidente di Abeo Mantova, Paola Accorsi e Laura Toschi, rispettivamente direttrice e coordinatrice infermieristica della pediatria di Pieve di Coriano, Piero Superbi, direttore medico di presidio di Pieve di Coriano.

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16/03/2023
16/03/2023
Festività S. Patrono Mantova - 18 marzo
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15/03/2023
15/03/2023
Punto prelievi di Roncoferraro e via Trento: nuovi orari
Dal 20 marzo, contestualmente all’attivazione dell’ambulatorio infermieristico, il punto prelievi di Roncoferraro sarà attivo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 7 alle 9.30.
Cambiano i giorni di apertura anche in via Trento che dalla prossima settimana sarà aperto il martedì, giovedì e sabato sempre dalle 7 alle 9.30.
È possibile accedere prenotando il proprio appuntamento dal Portale Regionale o dalle farmacie che offrono questo servizio.
Gli utenti senza prenotazione possono accedere dalle 8 alle 9.30 nel rispetto delle precedenze per gli utenti prenotati.

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24/03/2023
24/03/2023
Ostetricia e Ginecologia Mantova, Gianpaolo Grisolia confermato direttore
Gianpaolo Grisolia è stato confermato direttore dell’Ostetricia e Ginecologia di Mantova di cui era facente funzione da luglio 2022.
Grisolia, classe 1964, si laurea in medicina all’Università degli studi di Bologna nel 1990 e nel 1994 si specializza in ostetricia e ginecologia.
Dal 1996 svolge attività di sala parto e di chirurgia ostetrica e ginecologica. Esegue attività di consulenza di II livello nell’ambito della diagnosi prenatale invasiva e non invasiva e nell’ambito della patologia della gravidanza. Svolge attività di ricerca in collaborazione con altri istituti nazionali e internazionali nell’ambito della diagnosi prenatale e della patologia ostetrica. Ha alle spalle numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.
A partire da maggio 2000 inizia a svolgere la sua professione per l’ASST di Mantova, allora Azienda Ospedaliera Carlo Poma, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia.
Dal 2013 al 2017 diventa Responsabile della struttura di Sala Parto e Percorso Nascita, mentre dal 2018 è a capo della struttura di Attività di Patologia Fetale e della Gravidanza.
È un componente del gruppo di lavoro relativo al progetto "percorso nascita" finalizzato all'adozione di linee guida comuni nei due punti nascita aziendali e la costruzione di percorsi condivisi ospedale - territorio.

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24/03/2023
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In Oculistica arriva il laser giallo
Laser all’avanguardia per la cura delle patologie retiniche nella struttura di Oculistica del Carlo Poma. Si tratta di un laser giallo sottosoglia (o micropulsato), che emette impulsi di luce gialla di brevissima durata intervallati da brevi pause (microimpulsi).
I laser retinici utilizzati fino ad oggi lavorano tramite l’emissione di una luce verde continua. Pur essendo efficaci nel trattamento, generano però un danno agli strati retinici esterni e quindi anche ai fotorecettori della retina, con la formazione di ampie cicatrici. Queste cicatrici, a seconda della loro posizione, possono provocare una riduzione dell’acuità visiva, del campo visivo, della percezione dei colori, della visione notturna e della sensibilità al contrasto.
Gli strumenti tradizionali tendono infatti a ‘bruciare’ le zone colpite generando un effetto termico per indurre l’attivazione delle zone circostanti. Il laser giallo determina invece una stimolazione diffusa delle cellule di uno strato retinico esterno, l’epitelio pigmentato retinico, senza danneggiarlo. Il fine è quello di riattivare l’effetto pompa di queste cellule in modo da ottenere una riduzione dell’edema retinico.
Eliminando il problema del surriscaldamento dei tessuti colpiti la nuova attrezzatura consente di poter trattare, oltre alla periferia retinica, come già facevamo con i laser tradizionali, anche la parte centrale della retina, la macula, senza i rischi dei laser tradizionali.
Il laser giallo può essere utilizzato anche per il trattamento delle maculopatie, cioè quelle malattie che colpiscono la macula, la zona centrale della retina, quella che permette la visione distinta, e in particolare: la corioretinopatia sierosa centrale, patologia che tende spesso a diventare cronica e interessa pazienti anche giovani, l’edema maculare causato da retinopatia diabetica o da occlusioni venose retiniche.
Inoltre, può essere utile anche nella degenerazione maculare legata all’età come integrazione al trattamento con iniezioni intravitreali che fino ad oggi rappresentano l’unica terapia possibile per rallentare la progressione della malattia.
“Il trattamento – precisa il direttore dell’Oculistica Giuseppe Sciuto - è veloce, sicuro e indolore. Rispetto al trattamento con laser tradizionale i tempi sono notevolmente ridotti così come il discomfort per il paziente e questo è molto importante soprattutto per chi necessita del trattamento di ampie zone retiniche ed effettua, quindi, diverse sedute di trattamento (ad esempio nella retinopatia diabetica). I risultati sono visibili dopo un periodo di tempo più lungo rispetto ai laser tradizionali, di solito tra 1 e 3 mesi”.
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22/03/2023
22/03/2023
Lavori, Rianimazione sempre più all’avanguardia
Un intervento di riqualificazione che consentirà di ottimizzare il lavoro dei professionisti e la gestione dei pazienti della Rianimazione del Poma. Il cantiere ha interessato la sezione A e B del reparto, all’ospedale di Mantova: è stato aperto il 19 settembre e si è concluso il 16 marzo, per un valore complessivo di circa 160mila euro.
L’attività sanitaria si sta svolgendo in via provvisoria nella ex Terapia Intensiva Neonatale, in attesa del trasloco nella sede rinnovata, che avverrà nelle prossime settimane. Cosa cambierà con i lavori?
La suddivisione in due aree della sezione B, con conseguente intervento sugli impianti di climatizzazione, consente di ottenere spazi funzionalmente integrati, ma che ospitano pazienti con differenti patologie e soprattutto con rischio infettivo diversificato.
L’intervento ha previsto il consolidamento dell’installazione dei testa-letto pensili, con successiva verifica della loro resistenza. Sono stati inoltre inseriti ausili a soffitto per la movimentazione dei pazienti, che facilitano lo spostamento, l'igiene, la prono-supinazione e le pratiche cliniche in generale, con significativi miglioramenti della qualità dell'assistenza e vantaggi rispetto alla riduzione del rischio da sovraccarico muscolo-scheletrico per gli operatori sanitari.
Sempre nella sezione B si è provveduto alla sostituzione dei corpi illuminati con lampade led dimmerabili. Si tratta di lampade che consentono di regolare l’intensità luminosa, in base a preferenze o necessità illuminative. Permettono anche, insieme ai lucernari inseriti in recenti interventi, la gestione circadiana dello scorrere del tempo, garantendo una riduzione dei consumi energetici.
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21/03/2023
21/03/2023
Robot chirurgico, raccolta fondi al traguardo
È arrivata a quota 200mila euro la campagna di raccolta fondi di IOM-Istituto Oncologico Mantovano a favore del robot chirurgico. Il contributo dell’associazione mantovana è stato consegnato oggi alla Direzione Strategica di Asst e andrà a sostegno delle spese accessorie e dei costi per la formazione del personale.
Una gara di solidarietà che ha potuto contare sulla generosità di privati e terzo settore e non si conclude qui, come spiega il presidente di IOM Luciano Lanza: “Terremo aperto il conto corrente per eventuali altre donazioni. Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto e riconoscenti a ciascuno per ogni singola partecipazione. Dal primo giorno in cui l’associazione ha lanciato questa ambiziosa iniziativa eravamo convinti che sarebbe stato un percorso complesso. I numerosi tavoli di lavoro costruiti con tutti i medici delle strutture di riferimento ci hanno fatto capire quanto fosse importante riuscire a ottenere questa attrezzatura ad altissima tecnologia. Ci abbiamo creduto, ci siamo caricati di fiducia e messi al lavoro con impegno e tanta dedizione”.
Per acquisire il robot, Asst Mantova si sta muovendo nell’ambito dell’accordo quadro di Regione Lombardia che assegna l’attrezzatura ai vari centri regionali, sulla base di una deliberazione della giunta regionale del 2021. L’investimento presunto, che verrà utilizzato come base d’asta in sede di appalto, è di 1 milione e 551mila euro complessivi per il noleggio e l’acquisto del materiale di consumo. L’installazione e la messa in funzione sono previste per la seconda metà di settembre.
“Si tratta di un servizio – commenta il direttore generale di Asst Mantova Mara Azzi – che eviterà ai cittadini di spostarsi in strutture lontane da Mantova con trasferte impegnative e costi gravosi. I professionisti sono al lavoro dallo scorso dicembre per apprendere l’uso della nuova tecnologia”.
Secondo le valutazioni del coordinamento multidisciplinare dei chirurghi il robot sarà impiegato, in particolare, per le discipline di urologia, chirurgia generale, ginecologia, otorinolaringoiatria e chirurgia toracica. In base alle stime effettuate, le procedure chirurgiche interessate all’innovazione tecnologica in questione, a regime, saranno oltre 300 all’anno, progressivamente incrementabili.
Potenzialmente ogni procedura chirurgica laparoscopica a livello delle regioni pelvica, peritoneale e toracica può trarre beneficio dall'utilizzo del nuovo sistema. Molte prestazioni chirurgiche di tali sedi anatomiche, attualmente eseguite con accesso open per la loro complessità, potrebbero essere effettuate più facilmente con tecnica laparoscopica assistita del robot con una riduzione delle perdite ematiche, delle complicanze, della degenza ospedaliera. Ne conseguirà una maggiore sicurezza per i pazienti sia dal punto di vista dei risultati oncologici sia per gli aspetti funzionali.
Si mira per altro a creare una rete con le strutture private accreditate, come gli ospedali di Suzzara e Castiglione delle Stiviere, entrambi sperimentazioni gestionali di ASST, consentendo a ogni paziente mantovano di beneficiare della chirurgia robotica del Poma.
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20/03/2023
20/03/2023
Da Avis comunale Sermide un monitor per attività di ricerca al Servizio Trasfusionale del Poma
L’Avis comunale di Sermide ha donato recentemente un monitor di grandi dimensioni al Servizio Trasfusionale dell’ospedale di Mantova. Lo schermo, posizionato nella sala riunioni del reparto, è collegato a un pc e verrà utilizzato per organizzare videoconferenze di aggiornamento. A breve inoltre verrà collegato a un microscopio e servirà sia per l’attività diagnostica che di ricerca del reparto nel settore delle malattie onco-ematologiche.
La donazione è il frutto della raccolta di fondi che si è concretizzata in occasione della Festa delle Benemerenze che la sezione Avis di Sermide ha tenuto nel maggio scorso. In questa occasione un notevole numero di avisini sermidesi ha espresso la volontà di rinunciare alla benemerenza (una medaglietta che viene assegnata in base a un regolamento nazionale di Avis in funzione degli anni di iscrizione e al numero di donazioni effettuate), ma bensì di devolverne il corrispettivo valore economico in beneficenza.
La somma derivata dalle scelte dei donatori sermidesi, pari a oltre 1.400 euro, è stata interamente destinata a finalità strettamente legate al mondo del sangue e in particolare si è deciso di supportare le attività di ricerca delle malattie del sangue che il Servizio Trasfusionale effettua all’ospedale Carlo Poma. L’Asst di Mantova desidera ringraziare l’Avis comunale di Sermide per la preziosa apparecchiatura donata.
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20/03/2023
20/03/2023
La hall dell’ospedale diventa galleria d’arte
Si chiama Hallart ed è uno spazio espositivo permanente creato nella hall dell’ospedale di Mantova. Ospiterà mostre a ciclo continuo. È l’idea dell’area Ufficio Stampa e Comunicazione di Asst Mantova, nell’ambito del più ampio progetto Arte in ospedale, che dal 2009 diffonde la bellezza nei luoghi di cura, grazie a svariati interventi artistici nelle strutture aziendali.
La parola chiave è partecipazione. La comunità contribuisce infatti a costruire una sanità dal volto umano. Così Asst potrà scegliere di propria iniziativa le opere da esporre, ma offrirà anche l’opportunità agli artisti o ai fotografi di candidarsi, proponendo le loro opere per un’esposizione (leggi le modalità di presentazione della candidatura). Un comitato istituito dall’azienda – composto da dipendenti e membri esterni appartenenti al mondo dell’arte – ne valuterà l’idoneità e il valore artistico. Sarà quindi programmato il calendario degli eventi.
Si parte dal presupposto che l’arte possa alleviare le preoccupazioni, trasfigurare la sofferenza, curare due volte: è terapeutica per chi cura e per chi è curato. Non parla solo al malato e ai suoi familiari, ma anche agli operatori. La bellezza genera benessere, familiarità, senso di accoglienza, desiderio di condivisione e quindi fiducia.
LE PRIME MOSTRE
La mostra che ha inaugurato lo spazio Hallart aveva come protagoniste le fotografie scattate durante l’emergenza pandemica da Mario Fiorito, infermiere del reparto di Terapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione di Mantova. Un omaggio a tutti gli operatori che si sono spesi e ancora si spendono per fronteggiare questa situazione. La mostra, dal titolo ‘I LORO OCCHI, LE LORO MANI. La prima ondata Covid negli sguardi e nei gesti dei professionisti della Rianimazione’.
L’infermiere-fotografo ha raccontato la verità della pandemia in oltre mille scatti: due mesi di attività, fra marzo e maggio 2021, una settantina di colleghi incorniciati mentre si dedicavano spasmodicamente a malati stipati ovunque, “per fare memoria di un momento durissimo e straordinario, che resterà nella storia”: “Dopo un momento di imbarazzo iniziale, era la stessa équipe a chiedermi di catturare questo o quell’istante, mostrando il grande lavoro svolto per quello che era, senza aggiungere o togliere nulla. In quel frangente, è emerso il meglio delle persone, l’umanità che ci salva”.
I pannelli fotografici saranno poi esposti in via definitiva nel reparto di Terapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione.
La seconda mostra, inaugurata oggi in omaggio alla festa delle donne con il titolo ‘Vieni via con me’, porta in ospedale la delicatezza e la grazia delle opere di Marzia Roversi. L’artista mantovana ci chiede di seguirla per raggiungere una dimensione metafisica. Lo fa mettendo a punto una sua peculiare tecnica: grafite e collage su tavola di legno con l’aggiunta, in alcune rappresentazioni, di acrilico e foglia oro per lo sfondo, come di altre tonalità. Una tecnica complessa, per l’oggettiva difficoltà di realizzazione.
Le figure femminili e gli animali che spesso le affiancano emergono dalla tavola ascetiche e raccolte in sé stesse: sono come fiori primordiali che si aprono alla vista dello spettatore con esplosioni di colori. Giovani donne o bambine, animali, oggetti e inflorescenze dal mondo vegetale germinano dal subconscio e rimangono sospesi come un pensiero siderale e scultoreo.
ARTE IN OSPEDALE
I principali interventi artistici, ideati e coordinati dall’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di Asst, sono stati realizzati coinvolgendo gli studenti del liceo artistico Giulio Romano di Mantova, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Brescia e di artisti affermati, il sostegno di partner privati e istituzionali.
I lavori dei ragazzi sono il frutto di una riflessione avvenuta nel corso di incontri di sensibilizzazione in classe tenuti dagli specialisti di Asst su tematiche specifiche: il fine vita, il dolore, lo stigma della malattia, l’alimentazione sana e corretta. L’obiettivo era quello di rendere gli studenti consapevoli di questi argomenti, in modo che la loro espressività partisse dalla realtà delle cure, dando loro la possibilità di integrarsi con gli operatori sanitari e anche di sperimentarsi a livello di esperienza concreta in percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Per ogni progetto sono state allestite mostre prima a scuola, poi nella hall dell’ospedale di Mantova. Successivamente le opere sono state utilizzate per decorare le strutture sanitarie.
I progetti più significativi:
- 2009 Hospice | Mettiamoci la faccia
- 2011 Neuropsichiatria Infantile | Fuori dall’ombra
- 2014 Pronto Soccorso | Dottorso (in collaborazione con l’artista Federico Bassi)
- 2018 Hospice | Concorso di idee per la decorazione del reparto
- 2018-2020 Mense ospedaliere | Chef in ospedale: Diamo gusto alla salute
- 2020 Chirurgia Senologica | Le donne dell’arte
- 2022 Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale | Ospedali dipinti (a cura dell’artista Silvio Irilli)
Il progetto più imponente è Wallart, partito nel 2012 e concluso del 2021. Ha visto impegnati gli studenti del Liceo artistico Giulio Romano, del Liceo artistico Dal Prato di Guidizzolo e dell’Accademia di Belle Arti di Brescia – coordinati da popolari street artists - nella realizzazione di un’opera lunga 295 metri, sul muro che costeggia il parcheggio dell’ospedale di Mantova.
Sono stati rappresentati: i volti dei Nobel italiani Mario Capecchi, Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco e Salvador Luria, tratteggiati dal collettivo artistico Orticanoodles; una frenetica Mantova, con alcuni dei suoi personaggi storici e degli scorci più suggestivi, secondo la visione di Cristian Sonda; gli artisti mantovani nei secoli, pensati da Davide Tolasi.
MUSEOTERAPIA: APPUNTAMENTO CON L’ARTISTA
Ultime notizie
17/03/2023
17/03/2023
Nuovi letti donati alla pediatria di Pieve di Coriano grazie a un'asta di beneficenza
L’intreccio tra arte e sociale fa brillare traguardi di solidarietà con Abeo Mantova. L’associazione onlus taglia infatti il nastro di un nuovo e prezioso risultato che prende vita nella struttura complessa di pediatria dell’ospedale di Pieve di Coriano con l’arrivo di quattro nuovi letti, di cui uno elettrico e tre tradizionali.
L’acquisto dei nuovi lettini è stato reso possibile grazie all’asta di beneficienza realizzata a Revere in occasione dell’inaugurazione della mostra dal titolo “Oltre” con protagoniste le suggestive opere del pittore Massimo Lodi. L’apprezzato artista ha infatti generosamente scelto di destinare il ricavato a favore di un obiettivo importante, mettendo sul podio dell’attenzione la promozione del benessere dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, in piena coincidenza con la missione Abeo.
“L’idea di questa iniziativa è nata dallo stesso Massimo Lodi che ho conosciuto anni fa insieme alla moglie Susanna Barbi che è anche volontaria Abeo Mantova - evidenzia Paola Accorsi, direttrice della struttura complessa di pediatria dell’ospedale di Pieve di Coriano - Abeo è da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e le sue volontarie dandoci un importante supporto. La mostra di Massimo con l’asta di beneficenza è stata un vero successo: sono stati venduti ben 43 quadri e si percepiva l’emozione da parte di chi ha contribuito a qualcosa di grande e importante come questo obiettivo”. Rispetto ai letti donati, Paola Accorsi spiega: “Oltre al letto elettrico, che consente di seguire i pazienti pediatrici con patologie più complesse, il successo dell’iniziativa ha permesso di acquistare anche tre letti tradizionali”.
L’arte e il sociale si sono così presi per mano portando a risultati emblematici come confermano le parole dello stesso Massimo Lodi che commenta con soddisfazione: “La condivisione del dono si è concretizzata come speravamo e il nome scelto per l’evento non poteva essere più profetico: il tutto è infatti andato ben “oltre” le aspettative grazie a un effetto positivo scaturito dall’iniziativa. Per me è stata la conferma di un percorso che dà alle opere un senso compiuto che va oltre esse e il loro confine, riflettendosi sul resto”.
Lodi spiega anche come è nata l’idea di questa iniziativa: “Considero l’ispirazione artistica un vero e proprio dono che ora desidero restituire agli altri attraverso la bellezza della condivisione e di un obiettivo che sia di aiuto concreto, andando così “oltre” come afferma il titolo della mostra. Questo progetto è il mio sentito grazie”.
“Come Abeo Mantova siamo fieri di aver contribuito a questo importante risultato che risponde alle esigenze dei bambini e della bambine che sono ricoverati - sottolinea il presidente di Abeo Mantova Vanni Corghi - Tutti i nostri progetti sono volti alla promozione del benessere dei bambini e adolescenti con patologie e disabilità e su questo fronte ci impegniamo ogni giorno per costruire iniziative concrete”.
La mostra benefica dello scorso settembre è stata sostenuta da una ventina di sponsor il cui contributo economico è stato interamente devoluto ad Abeo Mantova per le stesse finalità.
Nella foto in alto, da sinistra, Susanna Barbi e il marito Massimo Lodi, autore delle opere messe all'asta, Mara Azzi, diretttrice generale di ASST Mantova, Vanni Corghi, presidente di Abeo Mantova, Paola Accorsi e Laura Toschi, rispettivamente direttrice e coordinatrice infermieristica della pediatria di Pieve di Coriano, Piero Superbi, direttore medico di presidio di Pieve di Coriano.

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16/03/2023
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Festività S. Patrono Mantova - 18 marzo
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15/03/2023
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Punto prelievi di Roncoferraro e via Trento: nuovi orari
Dal 20 marzo, contestualmente all’attivazione dell’ambulatorio infermieristico, il punto prelievi di Roncoferraro sarà attivo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 7 alle 9.30.
Cambiano i giorni di apertura anche in via Trento che dalla prossima settimana sarà aperto il martedì, giovedì e sabato sempre dalle 7 alle 9.30.
È possibile accedere prenotando il proprio appuntamento dal Portale Regionale o dalle farmacie che offrono questo servizio.
Gli utenti senza prenotazione possono accedere dalle 8 alle 9.30 nel rispetto delle precedenze per gli utenti prenotati.
