HOME
Ritiro referti
Ultime notizie
31/05/2023
31/05/2023
AIDO al Cup per sensibilizzare gli utenti
AIDO Mantova - Associazione italiana per la donazione di organi - da giugno è presente al Cup dell'ospedale Carlo Poma tutti i martedì dalle 9 alle 12 con un desk informativo. L'obiettivo è sensibilizzare gli utenti alla donazione di organi e informarli correttamente sulle modalità per esprimere il loro consenso in modo consapevole. In aiuto ai volontari anche un cortometraggio animato e un quiz ideati da Aido Lombardia.
Ci sono poco più di 8mila persone ogni anno in attesa di ricevere un organo e ad oggi meno della metà arriverà al trapianto. I numeri parlano di 15 milioni di persone che si sono espresse, nel 72 per cento dei casi con il consenso. Per questo motivo AIDO, ASST di Mantova e ATS della Val Padana uniscono le forze per diffondere la cultura della donazione.

Ultime notizie
29/05/2023
29/05/2023
Chirurgia generale, tavola rotonda sulle neoplasie
Si svolgerà a Mantova, a cura della struttura di Chirurgia generale di Asst guidata da Luigi Boccia, il congresso annuale della sezione lombarda dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi). Appuntamento il 16 giugno, alle 8.30, al centro congressi Mamu per un confronto fra i professionisti provenienti da vari centri lombardi sul delicato tema dell’organizzazione e della standardizzazione nel trattamento delle neoplasie dello stomaco, del colon-retto e del pancreas.
“Verranno discussi – precisa Luigi Boccia - i protocolli diagnostico terapeutici assistenziali e i percorsi di miglioramento dell’assistenza perioperatoria che ogni struttura oggi deve adottare per offrire a tutti i pazienti la migliore qualità delle cure, in ogni fase della storia clinica di queste gravi patologie e in un’ottica di condivisione multidisciplinare”.
Scopo delle letture, delle relazioni, delle tavole rotonde e dei momenti di discussione sarà definire lo stato dell’arte sulla materia, alla luce delle migliori evidenze scientifiche disponibili, nella consapevolezza che le terapie chirurgiche, anche le più avanzate, vanno oggi inquadrate nell’ambito di una presa in carico globale del paziente oncologico.
L'evento è accreditato per medici e infermieri. Le modalità di iscrizione sono specificate sul sito di Asst, sezione eventi, o sul sito di Acoi, sezione formazione.
Ultime notizie
29/05/2023
29/05/2023
CHIUSURA PUNTO PRELIEVI VIADANA 3 GIUGNO
Ultime notizie
26/05/2023
26/05/2023
Oncologia, test molecolari per cure di precisione
Test molecolari all’avanguardia per migliorare le cure oncologiche di precisione. Li mette a disposizione da dicembre la struttura di Anatomia Patologica di Asst Mantova, diretta da Rosa Rinaldi: grazie alla tecnologia NGS (next generation sequencing) è possibile il sequenziamento esteso di geni utili alle terapie mirate, disegnate su misura per ogni paziente oncologico.
Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. In due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi. Il cancro è una patologia cronica potenzialmente più prevenibile ed oggi anche più curabile rispetto al passato.
L’oncologia di precisione si basa sull’identificazione di biomarcatori, che consentono l’impiego di farmaci in grado di agire in maniera selettiva sulle cellule tumorali che esprimono tali alterazioni. In particolare, rispetto alle tecnologie standard che valutano un solo biomarcatore per analisi, le più recenti tecniche di next generation sequencing permettono l’identificazione simultanea e una maggiore gamma di alterazioni genetiche di diversa natura - ad esempio mutazioni, amplificazioni e fusioni geniche - di numerosi geni contemporaneamente, in una singola analisi.
Il test di sequenziamento genico permette inoltre di individuare, a partire da minime quantità di tessuto, la presenza di fusioni dei geni NTRK, che consentono il trattamento di neoplasie maligne, sia negli adulti e nei bambini, con farmaci efficaci e di ultima generazione, indipendentemente dal tipo di tumore. Si chiamano terapie agnostiche e sono pensate per colpire una precisa mutazione genetica a prescindere dall’organo interessato alla malattia.
Tali alterazioni molecolari possono riscontrarsi nel tumore del polmone, della tiroide, del tratto gastroenterico (colon, fegato, pancreas e dell’appendice), nei sarcomi, del sistema nervoso centrale (glioma e glioblastoma), nei tumori delle ghiandole salivari, melanoma e in alcuni tumori pediatrici (tra cui fibrosarcoma infantile e sarcoma dei tessuti molli).
L’Anatomia Patologica del Poma, grazie al nuovo approccio tecnologico e all’alta professionalità del personale medico e tecnico, offre ai pazienti oncologici un importante contributo alla scelta terapeutica, con benefici clinici duraturi nel tempo, indipendentemente dall’età e dalla sede del tumore. I tempi di risposta sono ridotti e si affianca al valore del dato istologico (identificazione del tumore attraverso un esame dei tessuti) il nuovo modello di approccio ‘mutazionale’ (individuazione di alterazioni molecolari indipendentemente dalla sede d’origine della malattia).
Si può ricorrere a test molecolari per il trattamento del tumore del colon, polmone, melanoma, sistema nervoso centrale, tiroide, vescica, vie biliari, endometrio, mammella oltre ai biomarcatori organo indipendenti.
Nella foto l'équipe della struttura di Anatomia Patologica del Poma

Ultime notizie
25/05/2023
25/05/2023
San Camillo, raccolti 120mila euro
Un contributo di 80mila euro dalla Fondazione Cariplo. È questa la tappa decisiva della campagna di raccolta fondi Salviamo San Camillo, portata avanti da Asst Mantova per ristrutturare la chiesetta che si trova nel complesso ospedaliero di Mantova. L’azienda ha infatti recentemente vinto un bando che le ha permesso di ottenere questo importante tassello. Il 27 aprile è stata inoltre affidata la progettazione esecutiva dell’intervento di recupero.
La campagna è partita l’estate scorsa, puntando sulla collaborazione fra il mondo economico e i privati per restituire alla popolazione uno dei punti di riferimento religiosi più significativi, luogo in cui per decenni si sono svolte numerose cerimonie. Agli 80mila euro Fondazione Cariplo bisogna aggiungere circa 40mila euro, ricavati grazie alla solidarietà di aziende mantovane e privati.
Da sottolineare la partecipazione generosa del mondo dell’arte, che ha portato alla donazione di 14 opere, vendute il 20 maggio in un’asta benefica. Fra gli artisti più popolari autori dei quadri, Sandro Negri e Giovanni Lamberti, in arte Le Rond. La stessa Casa d’aste Estense ha sostenuto l’iniziativa, rinunciando alle commissioni sia a carico di Asst che degli aggiudicatari dei quadri.
“Una bella testimonianza di vicinanza della comunità mantovana all’ospedale e una delle sue chiese, che tanti ricordano soprattutto per i battesimi di numerosi bimbi nati in corsia – commenta Mara Azzi, direttore generale di Asst Mantova – e un esempio di lavoro di squadra all’interno dell’azienda, che ci ha permesso di raggiungere un risultato entusiasmante”.
Marzia Monelli, commissaria CCB Fondazione Cariplo, aggiunge: “La chiesetta di San Camillo ha un significato particolare per la nostra comunità mantovana. Con particolare emozione rappresento quindi oggi la Fondazione Cariplo, che non è rimasta insensibile all’appello lanciato da ASST Mantova. Ricordo anche che la figura di San Camillo ha un forte legame con Mantova. Al tempo della peste ha portato le sue idee ‘rivoluzionarie’ sull’assistenza ai malati”.
La raccolta fondi continua con le modalità indicate sul sito di Asst Mantova, nella sezione dedicata alla campagna. Anche la cappellania dell’ospedale si è impegnata a fondo per portare avanti la causa, come spiega il cappellano don Stefano Menegollo: “Ho riscontrato un grande affetto dei mantovani verso questa chiesa, in tanti chiedono quando verrà riaperta. Abbiamo ricevuto molte donazioni da singoli cittadini, tutte importantissime”.
LA CHIESA DI SAN CAMILLO
La chiesa si trova nei pressi del parcheggio di Strada Lago Paiolo, accanto alla postazione di AAT 118. È chiusa dal 2012, a causa del suo stato di degrado, al quale ha contribuito in modo significativo il sisma. L’intervento di ristrutturazione, per un valore complessivo di oltre 200mila euro, consiste nel restauro degli intonaci e delle superfici pittoriche, nella messa in sicurezza, nel rimaneggiamento del manto di copertura, nel ripristino delle lesioni murarie, nell’adeguamento impiantistico.
Il progetto della chiesa risale al 1926. Prevedeva la costruzione del tempio e degli spazi accessori collegati – casa dei cappellani, camere mortuarie e locali per autopsie – un complesso edilizio autonomo, coerentemente con l’impostazione a padiglioni dell’intera area ospedaliera. L’architettura romantica s’ispira a modelli nordici di astrazione medioevale. Aula unica, un grande arco immette nel presbiterio, sopraelevato rispetto all'assemblea per mezzo di una gradinata.
Questi edifici vennero da subito dati in gestione ai padri camilliani. L’oratorio fu quindi dedicato a San Camillo de Lellis, fondatore della congregazione. Nelle pagine de Il Nuovo Ospedale Civico di Mantova, pubblicazione stampata in occasione dell’inaugurazione, avvenuta il 28 ottobre 1928, si legge: “La chiesa, di elegante architettura, è aperta anche al pubblico per la messa nelle domeniche ed altre festività religiose. La camera mortuaria comprende la sala delle autopsie, il gabinetto necroscopico e la sala di riconoscimento e di deposito”.
Nella foto un momento della conferenza stampa (da sinistra Marzia Monelli, Mara Azzi e don Stefano Menegollo)

Ultime notizie
22/05/2023
22/05/2023
Un riconoscimento alla poesia delle strutture protette
Un riconoscimento alla poesia dei luoghi difesi e tutelati, la ‘poesia dell’anima’, che dà spazio all’espressione lirica di chi pratica la scrittura come elemento di riscatto, autocura e reinserimento sociale.
Sono molti gli ospiti di strutture di Asst Mantova che quest’anno hanno partecipato e sono stati segnalati per i loro componimenti al Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dall’associazione mantovana La Corte dei Poeti nell’ambito del Mantova Poesia-Festival internazionale Virgilio.
Il premio, giunto ormai alla sua nona dizione con candidati provenienti da tutta Italia, presenta infatti due sezioni: Vita di scienza ed arte, per autori noti ed esordienti; L’ozio degli attivi, riservata a persone ospitate in strutture protette, con l’obiettivo di avvicinarle all’espressione poetica e alle emozioni curative che la poesia suscita.
I segnalati di Asst Mantova: Stefania, del Centro diurno di Ostiglia, con la poesia Notte; per le Rems di Castiglione delle Stiviere Helena, con Le montagne della solitudine, Corrado, con Alito di Vita, Sabrina, con Infernale sfasamento; per il carcere di Mantova, Mariangela con Siamo, Jody con Si è accesa la luce, oltre alla poesia collettiva Storie in scatola, scritta da Muhamed, Ciro, Elena, Achraf, Ivano, Cornelio, Mattia, Dorian, Abdelwahad, Lorenzo.
Da segnalare, in particolare, il coinvolgimento per il primo anno dei detenuti della casa circondariale di Mantova, che con grande entusiasmo hanno aderito all’iniziativa a coronamento di una serie di incontri e laboratori di scrittura poetica che si sono svolti a partire da febbraio. Gli eventi sono stati organizzati all’interno di un percorso di medicina narrativa, grazie alla collaborazione fra Asst Mantova, casa circondariale e Corte dei poeti.
Nella foto un momento della cerimonia di premiazione

Ultime notizie
19/05/2023
19/05/2023
Professioni sanitarie e socio sanitarie, ecco il nuovo direttore: è Stefano Bernardelli
Stefano Bernardelli alla guida della direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie (Dapss). Il dirigente, 42 anni, subentra al precedente direttore Franco Vallicella, che ha cessato la sua carriera a seguito del pensionamento e che l’azienda ringrazia per il suo servizio. Stefano Bernardelli, veronese, è dipendente di Asst Mantova dal gennaio 2022 come responsabile del Polo territoriale e di direttore della struttura semplice Processi integrati del territorio (dall’aprile 2022).
Ha conseguito una laurea in Scienze Infermieristiche e ostetriche all’Università degli studi di Padova e tre master: Management e Funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie, Economia e Management dei Servizi Sanitari, Direzione delle Professioni Sanitarie. Dal 2017 al 2022 è stato dirigente delle professioni sanitarie all’Ats di Pavia e precedentemente, dal 2023 al 2017, ha svolto la sua attività di infermiere per l’Azienda Ospedaliero Universitario Integrata di Verona. Ha ricoperto incarichi di docenza universitaria e ha alle spalle varie pubblicazioni scientifiche.
La direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie è una struttura complessa che gestisce il personale socio sanitario e sanitario non medico di Asst. Governa i percorsi assistenziali, garantisce la sicurezza delle cure, promuove la ricerca e lo sviluppo nell’ambito delle professioni sanitarie e socio sanitarie, attraverso modelli organizzativi ad hoc. La sua articolazione prevede la gestione – dal punto di vista del personale di riferimento -- del territorio, del polo ospedaliero, delle Rems e dei corsi di laurea delle professioni sanitarie.
Ultime notizie
19/05/2023
19/05/2023
La giornata del sollievo abbraccia le fragilità
La cura nelle differenti fragilità è il titolo del convegno che si terrà il 26 maggio, a partire dalle 15, nell’auditorium del seminario vescovile di Mantova, in occasione della Giornata del sollievo. Anche quest’anno la rete di enti e associazioni che hanno dato vita alla Città del sollievo, ottenendo il relativo riconoscimento nel 2017, si muove compatta per realizzare un’iniziativa che dia un segnale forte alla cittadinanza. L’evento è organizzato da Asst, Ats della Val Padana e Comune, in collaborazione con Iom, Provincia, Abeo, associazione Maria Bianchi, Solco, Csv Lombardia Sud Ets, Aspef, associazione Casa del sole, Fondazione Mazzali.
Il congresso prevede una lectio magistralis del presidente della Pontificia accademia per la vita monsignor Vincenzo Paglia, che parlerà del suo ultimo libro: La forza della fragilità. Lo introdurrà la psicologa di Iom Paola Aleotti. Interverranno in seguito: il direttore delle Cure Palliative di Asst Laura Rigotti, sulla bellezza dei gesti di cura; il direttore sanitario della Fondazione Mazzali Ettore Muti, che affronterà il tema delle cure a domicilio degli anziani; il direttore sanitario della residenza sanitaria per disabili Il Posto delle Fragole Silla Dall’Olio, con una relazione dal titolo Il posto della vita; il presidente della Casa del Sole Emanuele Torelli, che illustrerà l’attività della struttura; il direttore sanitario dell’Azienda Servizi alla Persona e alla Famiglia Marco Arvati, che approfondirà il tema anziani e Rsa; Alma Petrassi per Abeo, che racconterà l’esperienza di Abeosostegno.
Sono in programma un intermezzo musicale del violinista Eugjen Gargjola, che da anni mette generosamente il suo talento a disposizione di alcuni reparti di Asst per offrire sollievo ai pazienti e ai loro familiari, e parole recitate a cura dell’attore dell’Accademia Francesco Campogalliani Diego Fusari. La giornata si concluderà con un aperitivo. L’ingresso è libero.
La Giornata del Sollievo è stata istituita nel 2021 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri allo scopo di “promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”. Nel corso degli anni, recependo i bisogni reali dei cittadini, la mission della giornata si è estesa alla diffusione della cultura del sollievo dalla sofferenza in tutte le condizioni esistenziali di malattia.
Ultime notizie
17/05/2023
17/05/2023
Anemia falciforme, pazienti africani sotto la lente
Uno studio focalizza l’attenzione sull’anemia falciforme, patologia con tendenza ad aumentare la sua diffusione nelle strutture di Pronto Soccorso, visto il continuo incremento del flusso migratorio dall’Africa all’Italia. L’epidemiologia che studia la distribuzione delle malattie nei vari paesi insegna, infatti, che in alcuni stati africani, soprattutto subsahariani occidentali (Nigeria, Cameurm, Ghana e così via), la prevalenza dell’anemia falciforme raggiunge anche il 30 per cento nella popolazione. Vivere e lavorare in Pronto Soccorso consente del resto al personale sanitario di avere un ‘occhio sul mondo’ e quindi affrontare patologie rare in Europa, ma assai frequenti in altri continenti.
La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista Italian Journal of Emergency Medicine, condotta dai professionisti di Asst Mantova: il direttore dalla struttura di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Massimo Amato con i colleghi della sua équipe Dario Benazzi, Irene Cisamolo e Viviana Antonicelli; Barbara Presciuttini, medico della Medicina Generale di Mantova. Ha collaborato al lavoro Stefania Bonazzi, medico del Dipartimento di Emergenza di Ausl Imola-Bologna.
Il caso clinico descritto e analizzato riguarda una giovane donna africana con difficoltà linguistica, che si rivolgeva al Pronto Soccorso cittadino per un’intensa sintomatologia dolorosa di difficile gestione e con ricorrenti fasi di riesacerbazione. Dopo le opportune indagini e le prolungate cure all’interno del Pronto Soccorso si poneva diagnosi di crisi vaso occlusive delle ossa del bacino in paziente affetta da anemia falciforme (in inglese sickle cell disease).
L’anemia falciforme è una malformazione genetica ereditaria dell’emoglobina (la proteina che trasporta l’ossigeno contenuta mi globuli rossi) caratterizzata dalla presenza dei globuli rossi a forma di falce. I globuli rossi con tale conformazione vanno incontro a precoce distruzione (anemia) ed essendo più rigidi determinano una riduzione della fluidità del sangue.
In condizioni particolari - per esempio in caso di febbre, durante uno sforzo o in condizioni di carenza di ossigeno - i globuli rossi di tali pazienti falcizzano in gran numero inducendo vere e proprie ischemie di piccoli vasi negli organi interni (fegato, milza, cuore, polmoni), ma anche all’interno del tessuto osseo (femore bacino, omero, radio, ulna, vertebre). Queste crisi vaso occlusive sono dolorosissime e i pazienti vanno trattati con abbondante idratazione per via venosa, ma soprattutto con un’adeguata terapia antalgica che prevede l’uso di farmaci oppioidi.
Lo studio allerta gli operatori delle strutture di Pronto Soccorso, che vedranno sempre più casi di anemia falciforme in tutte le sue manifestazioni, a causa dell’elevato numero di immigrati dall’Africa. Conclude che occorre mantenere alto l’interesse per questa malattia complessa e spesso ignota ai pazienti stessi, avendo anche come riferimento le linee guida specifiche della Società Italiana Talassemie ed Emoglobinipatie (Site).

Ultime notizie
31/05/2023
31/05/2023
AIDO al Cup per sensibilizzare gli utenti
AIDO Mantova - Associazione italiana per la donazione di organi - da giugno è presente al Cup dell'ospedale Carlo Poma tutti i martedì dalle 9 alle 12 con un desk informativo. L'obiettivo è sensibilizzare gli utenti alla donazione di organi e informarli correttamente sulle modalità per esprimere il loro consenso in modo consapevole. In aiuto ai volontari anche un cortometraggio animato e un quiz ideati da Aido Lombardia.
Ci sono poco più di 8mila persone ogni anno in attesa di ricevere un organo e ad oggi meno della metà arriverà al trapianto. I numeri parlano di 15 milioni di persone che si sono espresse, nel 72 per cento dei casi con il consenso. Per questo motivo AIDO, ASST di Mantova e ATS della Val Padana uniscono le forze per diffondere la cultura della donazione.

Ultime notizie
29/05/2023
29/05/2023
Chirurgia generale, tavola rotonda sulle neoplasie
Si svolgerà a Mantova, a cura della struttura di Chirurgia generale di Asst guidata da Luigi Boccia, il congresso annuale della sezione lombarda dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi). Appuntamento il 16 giugno, alle 8.30, al centro congressi Mamu per un confronto fra i professionisti provenienti da vari centri lombardi sul delicato tema dell’organizzazione e della standardizzazione nel trattamento delle neoplasie dello stomaco, del colon-retto e del pancreas.
“Verranno discussi – precisa Luigi Boccia - i protocolli diagnostico terapeutici assistenziali e i percorsi di miglioramento dell’assistenza perioperatoria che ogni struttura oggi deve adottare per offrire a tutti i pazienti la migliore qualità delle cure, in ogni fase della storia clinica di queste gravi patologie e in un’ottica di condivisione multidisciplinare”.
Scopo delle letture, delle relazioni, delle tavole rotonde e dei momenti di discussione sarà definire lo stato dell’arte sulla materia, alla luce delle migliori evidenze scientifiche disponibili, nella consapevolezza che le terapie chirurgiche, anche le più avanzate, vanno oggi inquadrate nell’ambito di una presa in carico globale del paziente oncologico.
L'evento è accreditato per medici e infermieri. Le modalità di iscrizione sono specificate sul sito di Asst, sezione eventi, o sul sito di Acoi, sezione formazione.
Ultime notizie
29/05/2023
29/05/2023
CHIUSURA PUNTO PRELIEVI VIADANA 3 GIUGNO
Ultime notizie
26/05/2023
26/05/2023
Oncologia, test molecolari per cure di precisione
Test molecolari all’avanguardia per migliorare le cure oncologiche di precisione. Li mette a disposizione da dicembre la struttura di Anatomia Patologica di Asst Mantova, diretta da Rosa Rinaldi: grazie alla tecnologia NGS (next generation sequencing) è possibile il sequenziamento esteso di geni utili alle terapie mirate, disegnate su misura per ogni paziente oncologico.
Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. In due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi. Il cancro è una patologia cronica potenzialmente più prevenibile ed oggi anche più curabile rispetto al passato.
L’oncologia di precisione si basa sull’identificazione di biomarcatori, che consentono l’impiego di farmaci in grado di agire in maniera selettiva sulle cellule tumorali che esprimono tali alterazioni. In particolare, rispetto alle tecnologie standard che valutano un solo biomarcatore per analisi, le più recenti tecniche di next generation sequencing permettono l’identificazione simultanea e una maggiore gamma di alterazioni genetiche di diversa natura - ad esempio mutazioni, amplificazioni e fusioni geniche - di numerosi geni contemporaneamente, in una singola analisi.
Il test di sequenziamento genico permette inoltre di individuare, a partire da minime quantità di tessuto, la presenza di fusioni dei geni NTRK, che consentono il trattamento di neoplasie maligne, sia negli adulti e nei bambini, con farmaci efficaci e di ultima generazione, indipendentemente dal tipo di tumore. Si chiamano terapie agnostiche e sono pensate per colpire una precisa mutazione genetica a prescindere dall’organo interessato alla malattia.
Tali alterazioni molecolari possono riscontrarsi nel tumore del polmone, della tiroide, del tratto gastroenterico (colon, fegato, pancreas e dell’appendice), nei sarcomi, del sistema nervoso centrale (glioma e glioblastoma), nei tumori delle ghiandole salivari, melanoma e in alcuni tumori pediatrici (tra cui fibrosarcoma infantile e sarcoma dei tessuti molli).
L’Anatomia Patologica del Poma, grazie al nuovo approccio tecnologico e all’alta professionalità del personale medico e tecnico, offre ai pazienti oncologici un importante contributo alla scelta terapeutica, con benefici clinici duraturi nel tempo, indipendentemente dall’età e dalla sede del tumore. I tempi di risposta sono ridotti e si affianca al valore del dato istologico (identificazione del tumore attraverso un esame dei tessuti) il nuovo modello di approccio ‘mutazionale’ (individuazione di alterazioni molecolari indipendentemente dalla sede d’origine della malattia).
Si può ricorrere a test molecolari per il trattamento del tumore del colon, polmone, melanoma, sistema nervoso centrale, tiroide, vescica, vie biliari, endometrio, mammella oltre ai biomarcatori organo indipendenti.
Nella foto l'équipe della struttura di Anatomia Patologica del Poma

Ultime notizie
25/05/2023
25/05/2023
San Camillo, raccolti 120mila euro
Un contributo di 80mila euro dalla Fondazione Cariplo. È questa la tappa decisiva della campagna di raccolta fondi Salviamo San Camillo, portata avanti da Asst Mantova per ristrutturare la chiesetta che si trova nel complesso ospedaliero di Mantova. L’azienda ha infatti recentemente vinto un bando che le ha permesso di ottenere questo importante tassello. Il 27 aprile è stata inoltre affidata la progettazione esecutiva dell’intervento di recupero.
La campagna è partita l’estate scorsa, puntando sulla collaborazione fra il mondo economico e i privati per restituire alla popolazione uno dei punti di riferimento religiosi più significativi, luogo in cui per decenni si sono svolte numerose cerimonie. Agli 80mila euro Fondazione Cariplo bisogna aggiungere circa 40mila euro, ricavati grazie alla solidarietà di aziende mantovane e privati.
Da sottolineare la partecipazione generosa del mondo dell’arte, che ha portato alla donazione di 14 opere, vendute il 20 maggio in un’asta benefica. Fra gli artisti più popolari autori dei quadri, Sandro Negri e Giovanni Lamberti, in arte Le Rond. La stessa Casa d’aste Estense ha sostenuto l’iniziativa, rinunciando alle commissioni sia a carico di Asst che degli aggiudicatari dei quadri.
“Una bella testimonianza di vicinanza della comunità mantovana all’ospedale e una delle sue chiese, che tanti ricordano soprattutto per i battesimi di numerosi bimbi nati in corsia – commenta Mara Azzi, direttore generale di Asst Mantova – e un esempio di lavoro di squadra all’interno dell’azienda, che ci ha permesso di raggiungere un risultato entusiasmante”.
Marzia Monelli, commissaria CCB Fondazione Cariplo, aggiunge: “La chiesetta di San Camillo ha un significato particolare per la nostra comunità mantovana. Con particolare emozione rappresento quindi oggi la Fondazione Cariplo, che non è rimasta insensibile all’appello lanciato da ASST Mantova. Ricordo anche che la figura di San Camillo ha un forte legame con Mantova. Al tempo della peste ha portato le sue idee ‘rivoluzionarie’ sull’assistenza ai malati”.
La raccolta fondi continua con le modalità indicate sul sito di Asst Mantova, nella sezione dedicata alla campagna. Anche la cappellania dell’ospedale si è impegnata a fondo per portare avanti la causa, come spiega il cappellano don Stefano Menegollo: “Ho riscontrato un grande affetto dei mantovani verso questa chiesa, in tanti chiedono quando verrà riaperta. Abbiamo ricevuto molte donazioni da singoli cittadini, tutte importantissime”.
LA CHIESA DI SAN CAMILLO
La chiesa si trova nei pressi del parcheggio di Strada Lago Paiolo, accanto alla postazione di AAT 118. È chiusa dal 2012, a causa del suo stato di degrado, al quale ha contribuito in modo significativo il sisma. L’intervento di ristrutturazione, per un valore complessivo di oltre 200mila euro, consiste nel restauro degli intonaci e delle superfici pittoriche, nella messa in sicurezza, nel rimaneggiamento del manto di copertura, nel ripristino delle lesioni murarie, nell’adeguamento impiantistico.
Il progetto della chiesa risale al 1926. Prevedeva la costruzione del tempio e degli spazi accessori collegati – casa dei cappellani, camere mortuarie e locali per autopsie – un complesso edilizio autonomo, coerentemente con l’impostazione a padiglioni dell’intera area ospedaliera. L’architettura romantica s’ispira a modelli nordici di astrazione medioevale. Aula unica, un grande arco immette nel presbiterio, sopraelevato rispetto all'assemblea per mezzo di una gradinata.
Questi edifici vennero da subito dati in gestione ai padri camilliani. L’oratorio fu quindi dedicato a San Camillo de Lellis, fondatore della congregazione. Nelle pagine de Il Nuovo Ospedale Civico di Mantova, pubblicazione stampata in occasione dell’inaugurazione, avvenuta il 28 ottobre 1928, si legge: “La chiesa, di elegante architettura, è aperta anche al pubblico per la messa nelle domeniche ed altre festività religiose. La camera mortuaria comprende la sala delle autopsie, il gabinetto necroscopico e la sala di riconoscimento e di deposito”.
Nella foto un momento della conferenza stampa (da sinistra Marzia Monelli, Mara Azzi e don Stefano Menegollo)

Ultime notizie
22/05/2023
22/05/2023
Un riconoscimento alla poesia delle strutture protette
Un riconoscimento alla poesia dei luoghi difesi e tutelati, la ‘poesia dell’anima’, che dà spazio all’espressione lirica di chi pratica la scrittura come elemento di riscatto, autocura e reinserimento sociale.
Sono molti gli ospiti di strutture di Asst Mantova che quest’anno hanno partecipato e sono stati segnalati per i loro componimenti al Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dall’associazione mantovana La Corte dei Poeti nell’ambito del Mantova Poesia-Festival internazionale Virgilio.
Il premio, giunto ormai alla sua nona dizione con candidati provenienti da tutta Italia, presenta infatti due sezioni: Vita di scienza ed arte, per autori noti ed esordienti; L’ozio degli attivi, riservata a persone ospitate in strutture protette, con l’obiettivo di avvicinarle all’espressione poetica e alle emozioni curative che la poesia suscita.
I segnalati di Asst Mantova: Stefania, del Centro diurno di Ostiglia, con la poesia Notte; per le Rems di Castiglione delle Stiviere Helena, con Le montagne della solitudine, Corrado, con Alito di Vita, Sabrina, con Infernale sfasamento; per il carcere di Mantova, Mariangela con Siamo, Jody con Si è accesa la luce, oltre alla poesia collettiva Storie in scatola, scritta da Muhamed, Ciro, Elena, Achraf, Ivano, Cornelio, Mattia, Dorian, Abdelwahad, Lorenzo.
Da segnalare, in particolare, il coinvolgimento per il primo anno dei detenuti della casa circondariale di Mantova, che con grande entusiasmo hanno aderito all’iniziativa a coronamento di una serie di incontri e laboratori di scrittura poetica che si sono svolti a partire da febbraio. Gli eventi sono stati organizzati all’interno di un percorso di medicina narrativa, grazie alla collaborazione fra Asst Mantova, casa circondariale e Corte dei poeti.
Nella foto un momento della cerimonia di premiazione

Ultime notizie
19/05/2023
19/05/2023
Professioni sanitarie e socio sanitarie, ecco il nuovo direttore: è Stefano Bernardelli
Stefano Bernardelli alla guida della direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie (Dapss). Il dirigente, 42 anni, subentra al precedente direttore Franco Vallicella, che ha cessato la sua carriera a seguito del pensionamento e che l’azienda ringrazia per il suo servizio. Stefano Bernardelli, veronese, è dipendente di Asst Mantova dal gennaio 2022 come responsabile del Polo territoriale e di direttore della struttura semplice Processi integrati del territorio (dall’aprile 2022).
Ha conseguito una laurea in Scienze Infermieristiche e ostetriche all’Università degli studi di Padova e tre master: Management e Funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie, Economia e Management dei Servizi Sanitari, Direzione delle Professioni Sanitarie. Dal 2017 al 2022 è stato dirigente delle professioni sanitarie all’Ats di Pavia e precedentemente, dal 2023 al 2017, ha svolto la sua attività di infermiere per l’Azienda Ospedaliero Universitario Integrata di Verona. Ha ricoperto incarichi di docenza universitaria e ha alle spalle varie pubblicazioni scientifiche.
La direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie è una struttura complessa che gestisce il personale socio sanitario e sanitario non medico di Asst. Governa i percorsi assistenziali, garantisce la sicurezza delle cure, promuove la ricerca e lo sviluppo nell’ambito delle professioni sanitarie e socio sanitarie, attraverso modelli organizzativi ad hoc. La sua articolazione prevede la gestione – dal punto di vista del personale di riferimento -- del territorio, del polo ospedaliero, delle Rems e dei corsi di laurea delle professioni sanitarie.
Ultime notizie
19/05/2023
19/05/2023
La giornata del sollievo abbraccia le fragilità
La cura nelle differenti fragilità è il titolo del convegno che si terrà il 26 maggio, a partire dalle 15, nell’auditorium del seminario vescovile di Mantova, in occasione della Giornata del sollievo. Anche quest’anno la rete di enti e associazioni che hanno dato vita alla Città del sollievo, ottenendo il relativo riconoscimento nel 2017, si muove compatta per realizzare un’iniziativa che dia un segnale forte alla cittadinanza. L’evento è organizzato da Asst, Ats della Val Padana e Comune, in collaborazione con Iom, Provincia, Abeo, associazione Maria Bianchi, Solco, Csv Lombardia Sud Ets, Aspef, associazione Casa del sole, Fondazione Mazzali.
Il congresso prevede una lectio magistralis del presidente della Pontificia accademia per la vita monsignor Vincenzo Paglia, che parlerà del suo ultimo libro: La forza della fragilità. Lo introdurrà la psicologa di Iom Paola Aleotti. Interverranno in seguito: il direttore delle Cure Palliative di Asst Laura Rigotti, sulla bellezza dei gesti di cura; il direttore sanitario della Fondazione Mazzali Ettore Muti, che affronterà il tema delle cure a domicilio degli anziani; il direttore sanitario della residenza sanitaria per disabili Il Posto delle Fragole Silla Dall’Olio, con una relazione dal titolo Il posto della vita; il presidente della Casa del Sole Emanuele Torelli, che illustrerà l’attività della struttura; il direttore sanitario dell’Azienda Servizi alla Persona e alla Famiglia Marco Arvati, che approfondirà il tema anziani e Rsa; Alma Petrassi per Abeo, che racconterà l’esperienza di Abeosostegno.
Sono in programma un intermezzo musicale del violinista Eugjen Gargjola, che da anni mette generosamente il suo talento a disposizione di alcuni reparti di Asst per offrire sollievo ai pazienti e ai loro familiari, e parole recitate a cura dell’attore dell’Accademia Francesco Campogalliani Diego Fusari. La giornata si concluderà con un aperitivo. L’ingresso è libero.
La Giornata del Sollievo è stata istituita nel 2021 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri allo scopo di “promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”. Nel corso degli anni, recependo i bisogni reali dei cittadini, la mission della giornata si è estesa alla diffusione della cultura del sollievo dalla sofferenza in tutte le condizioni esistenziali di malattia.
Ultime notizie
17/05/2023
17/05/2023
Anemia falciforme, pazienti africani sotto la lente
Uno studio focalizza l’attenzione sull’anemia falciforme, patologia con tendenza ad aumentare la sua diffusione nelle strutture di Pronto Soccorso, visto il continuo incremento del flusso migratorio dall’Africa all’Italia. L’epidemiologia che studia la distribuzione delle malattie nei vari paesi insegna, infatti, che in alcuni stati africani, soprattutto subsahariani occidentali (Nigeria, Cameurm, Ghana e così via), la prevalenza dell’anemia falciforme raggiunge anche il 30 per cento nella popolazione. Vivere e lavorare in Pronto Soccorso consente del resto al personale sanitario di avere un ‘occhio sul mondo’ e quindi affrontare patologie rare in Europa, ma assai frequenti in altri continenti.
La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista Italian Journal of Emergency Medicine, condotta dai professionisti di Asst Mantova: il direttore dalla struttura di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Massimo Amato con i colleghi della sua équipe Dario Benazzi, Irene Cisamolo e Viviana Antonicelli; Barbara Presciuttini, medico della Medicina Generale di Mantova. Ha collaborato al lavoro Stefania Bonazzi, medico del Dipartimento di Emergenza di Ausl Imola-Bologna.
Il caso clinico descritto e analizzato riguarda una giovane donna africana con difficoltà linguistica, che si rivolgeva al Pronto Soccorso cittadino per un’intensa sintomatologia dolorosa di difficile gestione e con ricorrenti fasi di riesacerbazione. Dopo le opportune indagini e le prolungate cure all’interno del Pronto Soccorso si poneva diagnosi di crisi vaso occlusive delle ossa del bacino in paziente affetta da anemia falciforme (in inglese sickle cell disease).
L’anemia falciforme è una malformazione genetica ereditaria dell’emoglobina (la proteina che trasporta l’ossigeno contenuta mi globuli rossi) caratterizzata dalla presenza dei globuli rossi a forma di falce. I globuli rossi con tale conformazione vanno incontro a precoce distruzione (anemia) ed essendo più rigidi determinano una riduzione della fluidità del sangue.
In condizioni particolari - per esempio in caso di febbre, durante uno sforzo o in condizioni di carenza di ossigeno - i globuli rossi di tali pazienti falcizzano in gran numero inducendo vere e proprie ischemie di piccoli vasi negli organi interni (fegato, milza, cuore, polmoni), ma anche all’interno del tessuto osseo (femore bacino, omero, radio, ulna, vertebre). Queste crisi vaso occlusive sono dolorosissime e i pazienti vanno trattati con abbondante idratazione per via venosa, ma soprattutto con un’adeguata terapia antalgica che prevede l’uso di farmaci oppioidi.
Lo studio allerta gli operatori delle strutture di Pronto Soccorso, che vedranno sempre più casi di anemia falciforme in tutte le sue manifestazioni, a causa dell’elevato numero di immigrati dall’Africa. Conclude che occorre mantenere alto l’interesse per questa malattia complessa e spesso ignota ai pazienti stessi, avendo anche come riferimento le linee guida specifiche della Società Italiana Talassemie ed Emoglobinipatie (Site).
