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21/03/2025
21/03/2025
Al via il Punto unico di accesso al Carlo Poma per servizi sanitari e sociali
Il 2 aprile partirà l’attività del Punto unico di accesso-Pua al Carlo Poma di Mantova, nel padiglione 5, spazio dedicato all'interno della Casa di comunità in corso di realizzazione.
Il punto unico di accesso sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13. Rappresenta il luogo di accoglienza dei cittadini, fornisce informazioni e orientamento sulla modalità di accesso e attivazione della rete dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali. Garantisce inoltre accoglienza e ascolto mirati alla comprensione del bisogno espresso dalla persona fragile o dalla sua famiglia. Infine, indirizza e accompagna i cittadini nella scelta delle opzioni sanitarie e socio-sanitarie a carattere domiciliare o residenziale.
Il punto unico di accesso del Poma avrà come particolarità la presenza di uno sportello disabili e sarà caratterizzato dalla collaborazione fra personale di Asst e associazioni di volontariato, in linea con lo spirito della riforma regionale: Anffas, Cuore Amico, Aipd, Aism, Alfaomega, Alice, Iom, Rete Movi, Signora Parkinson, Spazio Accoglienza per il distretto Mantovano; Volta per Volta ed Educare Oggi per il distretto Alto Mantovano; Non ti scordar di me, Avo, Caritas, Club delle Tre età per il distretto Basso Mantovano; Avulss per il distretto Casalasco-Viadanese.
Altri punti unici di accesso sono già attivi in tutte le case della comunità di ASST. Al loro interno è presente personale di ASST (assistenti sociali e infermieri) e personale dipendente degli Ambiti Territoriali (Assistenti sociali).

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19/03/2025
19/03/2025
ALICe, incontri per familiari e caregivers delle persone con ictus
L’Associazione ALICe ha organizzato un ciclo di incontri per sostenere i familiari e i caregivers di persone con ictus. La durata degli incontri è di un’ora e mezza, una volta al mese, dalle 17 alle 18,30, al centro sociale ‘Il tiglio’ di Pietole. La rassegna è realizzata in collaborazione con i professionisti di Asst Mantova.
Primo appuntamento il 18 marzo con la psicologa Chiara Fiaccadori, della Psicologia Clinica di Bozzolo. Il secondo appuntamento, dal titolo ‘Prevenzione e stili di vita salutari, interventi riabilitativi e di mantenimento’ è previsto per l’8 aprile e sarà tenuto dalla fisiatra Ilaria Storti, della Riabilitazione neuromotoria del presidio Bozzolo. Il 13 maggio, ‘Mantenere una regolare attività fisica. Consigli per la movimentazione in sicurezza’ con la fisioterapista Flavia Scaroni, della Riabilitazione di Borgo Mantovano. Il 3 giugno, ‘Un ambiente adatto alla persona: consigli per le modificazioni ambientali che possono supportare l’autonomia. Ausilii. La modificazione dell’automobile’: ne parlerà la terapista occupazionale Maria Giovanna Schipani, della Riabilitazione neuromotoria Bozzolo, insieme a un rappresentante esperto di modificazioni di autoveicoli.
Il 16 settembre, ‘Deglutizione e alimentazione. Riconoscere i segnali di un disturbo di deglutizione. Consigli per la preparazione del pasto. Il comportamento al pasto’, con Giulia Canossa ed Elena Grassi, logopediste della Riabilitazione neuromotoria Bozzolo. Il 14 ottobre ‘Mantenere le capacità cognitive: attività di stimolazione cognitiva. Il contenimento dei disturbi comportamentali’, a cura della psicologa Sara Agosta, della Psicologia Clinica del Carlo Poma di Mantova. L’11 novembre ‘I servizi che possono supportare la famiglia per assistere e mantenere al domicilio la persona con ictus’, con l’assistente sociale Francesca Vernizzi, della Casa di Comunità di Mantova. Il 9 dicembre un incontro conclusivo a cura della psicologa della Psicologia Clinica del Poma Emanuela Galante: rilevazione di suggerimenti e considerazioni sul percorso svolto.
I contatti dell’associazione ALICe 348 0876925; indirizzo mail: alicemantova.onlus@gmail.com.

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17/03/2025
17/03/2025
Spostamento ambulatorio infermieristico CdC Viadana
Si comunica che l'ambulatorio infermieristico della Casa della Comunità di Viadana, a gestione IFeC (infermieri di famiglia e comunità), è stato trasferito in un locale adiacente al punto prelievi.
È possibile raggiungere l'ambulatorio infermieristico dall'ingresso principale di Largo de Gasperi, 7.
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17/03/2025
17/03/2025
Arte e over 65: una psicologa dedicata, un laboratorio, una ricerca e la ricetta per prescrizione di cure ‘a base di cultura’
Una psicologa dedicata, un laboratorio artistico, una ricerca clinica, una ricetta per prescrivere terapie a base di eventi culturali. Sono le novità del progetto ‘L’arte di prendersi cura di sé’, ideato a partire dallo scorso anno da Asst Mantova. Un’iniziativa che vede la collaborazione di diversi partner, istituzioni e associazioni che producono cultura, tutti in rete con lo stesso obiettivo.
I principali intenti del progetto sono il contrasto all’isolamento e la prevenzione di stati di sofferenza psicologica in persone anziane che hanno ridotto i contatti sociali e che faticano a riprendere l’accesso ai luoghi della bellezza di cui Mantova è particolarmente ricca, grazie ad una fitta agenda di iniziative culturali.
IL LABORATORIO ARTISTICO E LO STUDIO CLINICO
Il percorso, promosso dal comitato scientifico del progetto che si avvale di una psicologa dedicata, è rivolto appunto agli over 65, invitati a un laboratorio sperimentale in tre incontri, che si terranno a Palazzo Ducale: workshop fotografico, visione di un docufilm sul cinema, visita speciale al museo.
I partecipanti possono scegliere fra due edizioni, con appuntamenti che si terranno sempre dalle 16 alle 18: prima edizione 19 marzo, 2 aprile, 16 aprile; seconda edizione 1° aprile, 8 aprile, 15 aprile.
È previsto l’accompagnamento a piedi (su richiesta). La partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria. Per iscriversi, è possibile telefonare il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 13 al numero 0376.201076 o scrivere all’indirizzo valentina.santoro@ext.asst-mantova.it.
L’attività artistica sarà oggetto di uno studio clinico che si svolgerà durante tutto l’arco del 2025 e punterà a valutare gli effetti sul benessere dei cittadini coinvolti.
Valore aggiunto del progetto è anche la partecipazione dei giovani volontari, che saranno attivamente coinvolti per condividere il bello in un’ottica intergenerazionale.
È attualmente in corso la fase di reclutamento che prevede il coinvolgimento di 20 persone per gruppo. È prevista una nuova edizione a settembre, visto l’interesse suscitato fino ad ora.
LA RICETTA PER ‘PRESCRIVERE ARTE’
Asst ha creato una ricetta che i medici di medicina generale e i farmacisti di Mantova e provincia potranno utilizzare per ‘prescrivere cure a base di iniziative culturali’, considerando il potere terapeutico dell’arte.
La scelta di approfondire quanto la dimensione culturale e artistica possa influire sul benessere e sulla salute è stata ritenuta centrale e prioritaria anche dall’OMS. La rivista British Journal of Psychiatry ha pubblicato i risultati di un lavoro di approfondimento condotto dai ricercatori dell’University College di Londra su circa 2.000 over 50. L’indagine dimostra che, dedicarsi ad attività culturali una volta al mese, può ridurre il rischio di depressione del 48 per cento.
L’Oms-Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato il ruolo positivo delle arti e della cultura nel miglioramento della gestione delle malattie e della qualità della vita. Il progetto di Asst Mantova L’arte di prendersi cura di sé punta al benessere delle persone facendo ricorso alla bellezza e alle risorse del territorio mantovano.
GLI INCONTRI ALL’UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ
Fra i partner del progetto c’è l’Università della terza età, con cui Asst collabora per l’organizzazione di incontri su tematiche specifiche. Come quello che si è tenuto il 25 febbraio sul tema sul tema ‘Il diabete: l’arte di prevenirlo e curarlo’. Sono intervenute: Roberta Nuvolari, diabetologa, Maria Chiara Bassi, nutrizionista, Emanuela Ammendola, infermiera di famiglia. La conferenza ha offerto una panoramica completa e multidisciplinare sul diabete mellito. L'approccio integrato, ad opera di una dottoressa internista, una nutrizionista e un'infermiera di famiglia, ha favorito un’ampia visione sul tema, considerando sia gli aspetti medici sia quelli legati alla nutrizione e al supporto del personale sanitario. La possibilità di porre domande alle relatrici ha arricchito l'esperienza dei presenti, creando un'occasione per ricevere ulteriori chiarimenti e consigli personalizzati.
I PARTNER DEL PROGETTO
Sono numerosi i partner del progetto ‘L’arte di prendersi cura di sé’, che può contare su un contributo di 35.000,00 euro concesso da Fondazione Banca Agricola Mantovana: ATS Val Padana, Comune di Mantova con i Musei Civici di Mantova, Comune di Borgo Virgilio, Comune di Curtatone, Comune di Porto Mantovano, Comune di San Giorgio, Conservatorio "Lucio Campiani" di Mantova, Palazzo Ducale di Mantova , Museo diocesano "Francesco Gonzaga", Fondazione d’Arco, Fondazione Palazzo Te, Fondazione “Umberto Artioli”, Accademia teatrale “Francesco Campogalliani”, Orchestra da Camera di Mantova, Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani APS, CSV Lombardia Sud ETS, Università della Terza Età APS, Circolo Aziendale Ospedalieri di Mantova APS, Associazione Mantova Film Studio, Associazione culturale ARS Creazione e Spettacolo, Arteverso APS, Consorzio Sol.Co. Mantova e Federfarma Mantova.

Ultime notizie
14/03/2025
14/03/2025
Disturbi dell’alimentazione: l’impegno di Asst nella cura integrata e nella continuità terapeutica
Il 15 marzo si celebra in tutta Italia la ‘Giornata nazionale del fiocchetto lillà’, dedicata alla consapevolezza e alla lotta contro i disturbi dell’alimentazione o disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, tra cui l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il binge eating disorder, la vigoressia, il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione del cibo. Questa data ci offre l’occasione per riflettere sulla complessità di patologie che, oltre a colpire la dimensione fisica, minano in profondità anche quella psichica ed emotiva. A sostegno della cura e della lotta al fenomeno dei disturbi alimentari, Regione Lombardia ha approvato la Legge 2 del 23 febbraio 2021, ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie’.
Nel 2023 ATS della Val Padana ha individuato ASST Mantova quale hub-centro di riferimento per il proprio territorio (Province di Cremona, Crema e Mantova), in considerazione del modello di cura e prevenzione integrato, capace di seguire il paziente lungo tutte le tappe della malattia e del percorso di guarigione.
Un quadro di emergenza sanitaria e sociale
I dati epidemiologici, sia nazionali sia regionali, confermano la necessità di un intervento coordinato. A livello mondiale, si stima che oltre 16 milioni di persone siano affette da anoressia nervosa o bulimia nervosa; in Italia, i soggetti con un disturbo dell’alimentazione sono circa 3 milioni. Dal 2019 al 2023 in Lombardia sono stati registrati 14.905 casi di disturbo della nutrizione e dell’alimentazione. Le diagnosi più comuni sono: anoressia nervosa (7.136 casi); bulimia nervosa (2.718 casi); disturbi alimentari non altrimenti specificati (6.882 casi). Tuttavia, le cifre reali potrebbero essere ancora più alte, poiché molti non accedono ai servizi di cura o lo fanno in ritardo, aumentando il rischio di complicanze e cronicizzazione.
L’anoressia nervosa, in particolare, presenta il più alto tasso di mortalità tra le patologie psichiatriche, rendendo la precocità della diagnosi e la continuità terapeutica elementi decisivi per evitare evoluzioni sfavorevoli. L’età di esordio si colloca in genere tra i 14 e i 19 anni, ma sono sempre più frequenti casi ad esordio infantile. La bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) rappresentano, a loro volta, condizioni cliniche invalidanti, che necessitano di un approccio integrato tra nutrizione, psiche e contesto familiare e relazionale.
La precoce presa in carico specialistica e la continuità delle cure rappresentano i fattori prognostici più importanti. La precocità del percorso di cura si associa a percentuali di guarigione del 70-80 per cento. Quando, invece, i ragazzi accedono tardivamente al trattamento aumenta notevolmente il rischio di cronicizzazione arrivando anche a punte del 60 per cento in alcuni studi.
I Servizi per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione di ASST Mantova
L’ASST di Mantova ha iniziato nel 2003 a strutturare percorsi dedicati: uno rivolto all’età evolutiva e uno all’adulto. Entrambi i percorsi si fondano sull’attività di equipe multiprofessionali e multidisciplinari dedicate. L’equipe per l’età evolutiva (pediatra, neuropsichiatra, psicologo, dietista, educatore) opera nella struttura complessa di Pediatria del presidio di Borgo Mantovano e segue ragazzi e famiglie attraverso percorsi ambulatoriali, in regime di macroattività ambulatoriale complessa o con ricovero ordinario. L’equipe multiprofessionale e multidisciplinare dell’adulto è composta da psichiatri, psicologi, internista, dietista, educatori, infermiera specializzata, che operano nel Centro psico sociale di Viale della Repubblica, a Mantova.
L’ASST Mantova offre i seguenti servizi:
- Ambulatori dedicati: a Borgo Mantovano per i minori, al centro psico sociale di Mantova, per chi ha superato i 18 anni.
- Macroattività ambulatoriale complessa: per l’età evolutiva, in cui si integrano visite pediatriche, valutazioni nutrizionali, psicoterapia individuale, incontri educativi e sostegno familiare.
- Percorsi semiresidenziali o ambulatoriali intensivi che prevedono le seguenti attività:
- percorsi di gruppo per familiari secondo il New Maudsley Model (Treasure et al., 2007). Questi gruppi per genitori e familiari (anche fratelli e sorelle maggiorenni, fidanzati o mariti, mogli e così via) costituiscono un importante aiuto in un’ottica di collaborative caring;
- pasti assistiti in struttura, al domicilio (osservazione delle dinamiche familiari e intervento psicoeducativo allargato all’intera famiglia), in contesti sociali esterni (bar, ristorante e così via);
- psicoterapia gruppale DBT e CBT;
- percorsi mindfulness e mindful eating;
- percorsi di psicoeducazione con esperti (ad esempio chef stellato);
- laboratori focalizzati sulla dispercezione corporea;
- laboratori artistici e teatrali.
- Ricoveri ospedalieri
Servizi per la ‘transition’ dai 14 ai 25 anni: Mantova, un modello pionieristico
Queste patologie sono molto complesse e invalidanti. Chi ne è affetto fonda tutta la propria stima di sé sulla capacità di controllare in modo ossessivo e marziale il proprio peso e le proprie forme corporee. L’anoressia nervosa non ischeletrisce soltanto il corpo, ma anche la soggettività, la vita affettiva, la capacità di sognare e realizzare un futuro: i giorni diventano ripetizione compulsiva di rituali alimentari, di condotte di eliminazione (vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici e così via), di iperattività fisica sino allo sfinimento. Si stima che servano dai 5 ai 10 anni per sentirsi realmente liberi da questa prigionia psichica, quindi, in grado di rispettare sé stessi sottraendosi a quella feroce autosvalutazione che è il sintomo principale dell’anoressia.
La separazione tra servizi per l’età evolutiva e servizi per l’adulto, il cambiamento a 18 anni dell’equipe di riferimento rappresenta una notevole criticità, perché l’adolescente è ancora in una fase estremamente instabile dell’iter di cura.
L’idea di base del percorso dedicato alla transition 14-25 anni è garantire la continuità di cura, mantenendo figure professionali stabili – in particolare lo psicologo individuale, lo psicoterapeuta familiare e il dietista – che possano seguire il ragazzo o la ragazza anche dopo la maggiore età.
Durante il congresso internazionale che si è tenuto 15 novembre 2024 al Mamu, il professor Fernandez-Aranda, uno dei massimi esperti mondiali, ha sottolineato a più riprese come questa innovazione faccia di Mantova un’avanguardia a livello nazionale ed internazionale.
L’eredità di Paola Accorsi e la nascita di ABEO Lilla
Da anni, per quanto riguarda l’età evolutiva, il reparto di Pediatria di Borgo Mantovano diretto da Paola Accorsi - scomparsa nel 2024 - rappresenta un importante centro di riferimento. La dottoressa Accorsi ha dedicato la propria carriera allo sviluppo di un percorso terapeutico-riabilitativo multidisciplinare di grande valore, in grado di coniugare la cura medica con un approccio umano ed empatico verso i ragazzi e le loro famiglie.
Grazie alla collaborazione con Paola Accorsi e la sua struttura è nato ABEO LILLA, un progetto dedicato ai ragazzi con disturbo della nutrizione e dell’alimentazione e alle loro famiglie. Dal 1995 ABEO Mantova rappresenta un esempio concreto di come il volontariato possa affiancarsi alle istituzioni sanitarie, offrendo supporto ai pazienti e alle loro famiglie, organizzando iniziative di sensibilizzazione e contribuendo a finanziare progetti di ricerca e di miglioramento dei servizi.
L’importanza di un approccio multidisciplinare e territoriale
L’esperienza di Mantova e di Borgo Mantovano sottolinea come i disturbi dell’alimentazione richiedano un approccio che vada oltre la semplice dimensione clinica. È fondamentale il coinvolgimento delle famiglie – spesso sconvolte e impreparate a gestire i comportamenti restrittivi o bulimici dei propri figli – e del contesto scolastico e sociale, al fine di riconoscere precocemente i segni di disagio. In quest’ottica, l’ASST di Mantova e l’ATS della Val Padana promuovono momenti formativi e di sensibilizzazione rivolti a pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, insegnanti e associazioni di volontariato, con l’obiettivo di costruire una “rete di protezione” capace di intercettare i sintomi d’allarme ed evitare il ritardo diagnostico.
La Giornata del Fiocchetto Lillà e la cultura della prevenzione
La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lillà, istituita ufficialmente nel 2018, è un’occasione per ricordare che i disturbi dell’alimentazione sono sì malattie complesse, ma anche che la società ha il dovere e la possibilità di creare un ambiente meno ossessionato dai canoni estetici estremi e più aperto all’ascolto del disagio. Le istituzioni, la scuola, la famiglia e il mondo dei media possono collaborare per diffondere messaggi positivi, rispettosi della pluralità dei corpi e delle identità, scongiurando l’imitazione di modelli di magrezza malsana che ancora oggi esercitano una pressione devastante sui giovani.
La sensibilizzazione non deve fermarsi alla singola giornata: sebbene il 15 marzo rappresenti un punto di attenzione mediatica, il lavoro sul territorio dura tutto l’anno. Progetti educativi, corsi di formazione, convegni e percorsi di cura integrata sono le tessere di un mosaico che mira a riportare questi disturbi nel raggio di un intervento precoce ed efficace.

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13/03/2025
13/03/2025
I vescovi lombardi incontrano ospiti e personale delle REMS di Castiglione
I vescovi lombardi incontrano i pazienti e il personale delle Rems. Oggi, nella struttura di Castiglione delle Stiviere, si sono radunati i 15 vescovi della Lombardia durante un pellegrinaggio con la reliquia del preziosissimo sangue, nell'ambito del Giubileo della speranza. Un momento di confronto e scambio a cui è seguita una celebrazione liturgica, presieduta dall'arcivescovo metropolita monsignor Mario Delpini.
I vescovi lombardi - particolarmente attenti in questo anno giubilare alle case circondariali delle loro diocesi - hanno concordato di compiere un segno comune di attenzione agli “ultimi” all’insegna della speranza e hanno scelto di visitare le REMS di Castiglione sia in ragione della presenza di persone che provengono da tutta la regione sia per la particolare situazione di questi soggetti fragili che chiede attenzioni specifiche e un efficace accompagnamento per essere “alleati” della loro speranza in un futuro nuovo.
L’evento è stato aperto dai saluti dell’assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso e del direttore generale di Asst Anna Gerola. Successivamente il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Andrea Pinotti ha ripercorso la storia della transizione dall’ospedale psichiatrico giudiziario alle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), mentre il direttore dalla struttura di Psichiatria Giudiziaria Alessia Cicolini ha parlato della realtà attuale: un sistema polimodulare che presenta una residenza femminile e sette residenze maschili dedicate all’accoglienza, valutazione e percorsi di cura. Attualmente sono in corso lavori per la realizzazione di tre nuove Rems. Altre tre saranno costruite nei prossimi mesi.
L’ambito di operatività prioritario è incentrato, oltre che su obblighi di sorveglianza e custodia, su modalità integrate di trattamento tipiche di una struttura a prevalente lungodegenzialità con approccio riabilitativo psichiatrico e rieducazionale. I pazienti ospitati oggi sono 145, a cui se ne aggiungono 24 in licenza esperimento: 190 gli operatori di Asst dedicati alla struttura.
L’infermiera Monica Bosio e l’oss Ferruccio Cimarosti hanno portato la loro testimonianza, parlando dell’esperienza professionale e umana maturata nella struttura. Anche due ospiti si sono raccontati, prima che fosse dato il via alla celebrazione liturgica, che ha visto la benedizione dei presenti con la reliquia del preziosissimo sangue e la consegna da parte dei vescovi alla struttura del segno giubilare della lampada, donato anche alle case circondariali lombarde. L’arcivescovo ha inoltre fatto avere a ciascuno dei presenti un rosario.
“Un momento storico, molto particolare – ha commentato il direttore generale di Asst Anna Gerola - che mette in collegamento il delicato mondo delle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza - Rems con quello esterno e ci offre anche la possibilità di ribadire il senso di appartenenza di ciascun professionista a un'unica azienda. I luoghi di cura che si aprono ai luoghi della comunità locale, con uno scambio reciproco. La valorizzazione di chi quotidianamente si spende per chi ha bisogno di cure”.
Le Rems, ha precisato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso “sono uno degli elementi più significativi del sistema welfare regionale. Si cura anche con la speranza”.
Monsignor Mario Delpini ha commentato: “La speranza ha bisogno di una promessa, di un’attrattiva, di cui tutta la società dovrebbe farsi carico. Gli ospiti di questa struttura, per poter guarire e riabilitarsi, devono poter desiderare di tornare nella società perché vale la pena vivere”.
Il vescovo di Mantova monsignor Marco Busca ha sottolineato: “La speranza è diversa dalle aspettative, che possono essere anche un’utopia. La speranza è qualcosa di più accessibile e va organizzata costruendo alleanze che la facciano prevalere rispetto alla rassegnazione”.
Il sindaco di Castiglione delle Stiviere Enrico Volpi ha dichiarato: “Esiste una grande collaborazione fra il territorio e questa struttura che è unica nel suo genere e su cui la Regione ha investito. Si tratta di un’eccellenza di cui tutta la cittadinanza deve essere consapevole. Serve informazione e formazione su questa realtà, che spesso non si conosce”.

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12/03/2025
12/03/2025
Cancro alla tiroide, il Carlo Poma nella rete di oltre 70 ospedali italiani della fondazione Itco
Il Carlo Poma nella rete di oltre 70 ospedali italiani di Itco foundation, Italian Thyroid Cancer Observatory. La fondazione ha recentemente presentato nel suo primo convegno italiano, ospitato dal Senato della Repubblica, il report 2025 sui tumori alla tiroide in Italia.
Si tratta di un documento che raccoglie dati importanti, ha commentato Sebastiano Filetti, professore di Medicina Interna alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Sapienza di Roma e coordinatore ‘data analysis ITCO’, "grazie all'impegno volontario di Centri che, oltre al loro normale carico di lavoro, hanno scelto di contribuire ad una visione comune".
Il report offre un quadro della patologia, basato sulle informazioni (epidemiologiche, anatomo patologiche, cliniche e molecolari) relative ai pazienti che hanno accettato di condividerli, permettendo agli specialisti un percorso di crescita sia in ambito scientifico che nell'organizzazione del sistema sanitario nazionale.
Il convegno è stato un importante momento di confronto tra istituzioni, clinici, ricercatori e associazioni di pazienti sul futuro della gestione del carcinoma tiroideo in Italia. Con oltre 70 centri distribuiti su tutto il territorio italiano, l'osservatorio monitora il follow-up di più di 15.000 pazienti e registra annualmente 2.500-3.000 nuovi casi di carcinoma tiroideo. Il database raccoglie dati provenienti da centri di eccellenza, ospedali metropolitani e strutture territoriali.
In questo modo è possibile analizzare e confrontare le strategie diagnostiche e terapeutiche, con un focus particolare sulle specificità locali. Adesso anche ASST Mantova partecipa all’osservatorio multicentrico nazionale ITCO, grazie alla collaborazione fra i servizi di Endocrinologia, Chirurgia generale, Anatomia patologica, Medicina nucleare e Diagnostica per immagini.
L’osservatorio si distingue, infatti, per un approccio multidisciplinare che integra le competenze cliniche, sociali ed economiche: una piattaforma innovativa per ottimizzare le pratiche diagnostico-terapeutiche, ridurre le disparità e fornire evidenze scientifiche per migliorare gli standard assistenziali.
Dai dati emerge, per esempio, che il carcinoma tiroideo in Italia ha un elevato tasso di incidenza, ovvero di nuovi casi, rispetto ad altri Paesi europei, pur mantenendo una mortalità stabile e contenuta. L'analisi ha, inoltre, delineato un quadro chiaro delle criticità e delle opportunità presenti nel contesto nazionale.
Si possono, inoltre, cogliere le differenze nella gestione del carcinoma tiroideo tra aree metropolitane e aree periferiche, analizzando nel contempo l'impatto di fattori sociali, culturali ed economici sugli esiti delle cure. Infatti, l'analisi delle pratiche cliniche in Italia tra il 2001 e il 2018 ha messo in luce significative disparità geografiche nei trattamenti chirurgici.
Al Centro-Sud, le tiroidectomie totali sono significativamente più numerose delle tiroidectomie parziali, rappresentano l’88 per cento degli interventi contro il 77 per cento al Nord, con un rapporto tiroidectomie totali-tiroidectomie parziali che ha raggiunto picchi alti nel Sud nel 2012.
La Ricerca condotta da ITCO ha anche evidenziato diversi fattori di rischio per il carcinoma tiroideo, tra cui l'esposizione a radiazioni, la contaminazione ambientale (soprattutto nelle aree vulcaniche e minerarie), la carenza iodica e la predisposizione genetica. Il programma nazionale di iodoprofilassi coordinato dall’Istituto superiore di Sanità si conferma come esempio virtuoso di collaborazione tra comunità scientifica e istituzioni, dimostrando l'efficacia degli interventi preventivi su larga scala.
Il trattamento dei tumori della tiroide sta evolvendo verso un approccio sempre più personalizzato, che integra la chirurgia a diverse modalità terapeutiche: sorveglianza attiva per i casi a basso rischio, impiego di tecniche minimamente invasive come la termoablazione, terapie molecolari mirate per le forme aggressive e refrattarie e l’introduzione di protocolli immunoterapici innovativi per i casi più complessi.

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11/03/2025
11/03/2025
Dosi precise, Fisica Medica e Radioterapia del Poma strutture d’eccellenza
La Fisica Medica di Asst Mantova diretta dal Dr. Barai Giampietro ha superato con risultati eccellenti l’audit internazionale IAEA-International Atomic Energy Agency, attraverso il Dosimetry Laboratory, Dmrp Section, Division of Human Health Dosimetry.
Questo audit ha l’obiettivo di valutare la precisione nell’erogazione dei trattamenti radioterapici in termini di dose per l’irradiazione dei tumori. Il risultato della valutazione dell’organismo internazionale è stato pienamente positivo, con un errore per le energie di radioterapia in uso clinico pari allo 0 per cento. Segno di alta affidabilità dei trattamenti eseguiti dai professionisti delle strutture di Radioterapia e Fisica Sanitaria di Asst Mantova.
Una radioterapia sicura ed efficace si basa in larga misura su una dosimetria accurata. Differenze anche piccole come il 5 per cento rispetto alla dose di radiazioni prescritta possono modificare l'esito della terapia. Errori di dosimetria portano anche a lesioni gravi da radiazioni. Per questo motivo, il fascio di radiazioni degli acceleratori lineari della Radioterapia del Carlo Poma è sottoposto regolarmente a verifica.
Le macchine per la radioterapia utilizzate per il trattamento del cancro, devono essere calibrate periodicamente per garantire che le dosi al paziente siano accurate. L’International Atomic Energy Agency (IAEA), insieme all'Organizzazione Mondiale della Sanità, offre servizi di audit delle dosi alle cliniche oncologiche per aiutarle a migliorare le pratiche di dosimetria.
La struttura di Fisica sanitaria dell’ASST di Mantova si avvale di sei fisici specialisti per promuovere, applicare e sviluppare i principi e le metodologie della fisica in medicina, un’interfaccia tra apparecchiature sempre più complesse e il medico che le utilizza.
Nella foto l'équipe della Fisica Sanitaria

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11/03/2025
14/03/2025
Chiusure per festività S. Patrono Mantova - 18 Marzo
Si comunica che in occasione della festività del S. Patrono di Mantova, il 18 marzo rimarranno chiusi i seguenti servizi:
- ospedale Carlo Poma di Mantova: Cup, punto prelievi, cassa libera professione
- via Trento, Mantova: Cup, scelta e revoca, ufficio protesica, centro odontoiatrico, ufficio invalidi, commissione patenti
- Levata di Curtatone: Farmacia ospedaliera e territoriale
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21/03/2025
21/03/2025
Al via il Punto unico di accesso al Carlo Poma per servizi sanitari e sociali
Il 2 aprile partirà l’attività del Punto unico di accesso-Pua al Carlo Poma di Mantova, nel padiglione 5, spazio dedicato all'interno della Casa di comunità in corso di realizzazione.
Il punto unico di accesso sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13. Rappresenta il luogo di accoglienza dei cittadini, fornisce informazioni e orientamento sulla modalità di accesso e attivazione della rete dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali. Garantisce inoltre accoglienza e ascolto mirati alla comprensione del bisogno espresso dalla persona fragile o dalla sua famiglia. Infine, indirizza e accompagna i cittadini nella scelta delle opzioni sanitarie e socio-sanitarie a carattere domiciliare o residenziale.
Il punto unico di accesso del Poma avrà come particolarità la presenza di uno sportello disabili e sarà caratterizzato dalla collaborazione fra personale di Asst e associazioni di volontariato, in linea con lo spirito della riforma regionale: Anffas, Cuore Amico, Aipd, Aism, Alfaomega, Alice, Iom, Rete Movi, Signora Parkinson, Spazio Accoglienza per il distretto Mantovano; Volta per Volta ed Educare Oggi per il distretto Alto Mantovano; Non ti scordar di me, Avo, Caritas, Club delle Tre età per il distretto Basso Mantovano; Avulss per il distretto Casalasco-Viadanese.
Altri punti unici di accesso sono già attivi in tutte le case della comunità di ASST. Al loro interno è presente personale di ASST (assistenti sociali e infermieri) e personale dipendente degli Ambiti Territoriali (Assistenti sociali).

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19/03/2025
19/03/2025
ALICe, incontri per familiari e caregivers delle persone con ictus
L’Associazione ALICe ha organizzato un ciclo di incontri per sostenere i familiari e i caregivers di persone con ictus. La durata degli incontri è di un’ora e mezza, una volta al mese, dalle 17 alle 18,30, al centro sociale ‘Il tiglio’ di Pietole. La rassegna è realizzata in collaborazione con i professionisti di Asst Mantova.
Primo appuntamento il 18 marzo con la psicologa Chiara Fiaccadori, della Psicologia Clinica di Bozzolo. Il secondo appuntamento, dal titolo ‘Prevenzione e stili di vita salutari, interventi riabilitativi e di mantenimento’ è previsto per l’8 aprile e sarà tenuto dalla fisiatra Ilaria Storti, della Riabilitazione neuromotoria del presidio Bozzolo. Il 13 maggio, ‘Mantenere una regolare attività fisica. Consigli per la movimentazione in sicurezza’ con la fisioterapista Flavia Scaroni, della Riabilitazione di Borgo Mantovano. Il 3 giugno, ‘Un ambiente adatto alla persona: consigli per le modificazioni ambientali che possono supportare l’autonomia. Ausilii. La modificazione dell’automobile’: ne parlerà la terapista occupazionale Maria Giovanna Schipani, della Riabilitazione neuromotoria Bozzolo, insieme a un rappresentante esperto di modificazioni di autoveicoli.
Il 16 settembre, ‘Deglutizione e alimentazione. Riconoscere i segnali di un disturbo di deglutizione. Consigli per la preparazione del pasto. Il comportamento al pasto’, con Giulia Canossa ed Elena Grassi, logopediste della Riabilitazione neuromotoria Bozzolo. Il 14 ottobre ‘Mantenere le capacità cognitive: attività di stimolazione cognitiva. Il contenimento dei disturbi comportamentali’, a cura della psicologa Sara Agosta, della Psicologia Clinica del Carlo Poma di Mantova. L’11 novembre ‘I servizi che possono supportare la famiglia per assistere e mantenere al domicilio la persona con ictus’, con l’assistente sociale Francesca Vernizzi, della Casa di Comunità di Mantova. Il 9 dicembre un incontro conclusivo a cura della psicologa della Psicologia Clinica del Poma Emanuela Galante: rilevazione di suggerimenti e considerazioni sul percorso svolto.
I contatti dell’associazione ALICe 348 0876925; indirizzo mail: alicemantova.onlus@gmail.com.

Ultime notizie
17/03/2025
17/03/2025
Spostamento ambulatorio infermieristico CdC Viadana
Si comunica che l'ambulatorio infermieristico della Casa della Comunità di Viadana, a gestione IFeC (infermieri di famiglia e comunità), è stato trasferito in un locale adiacente al punto prelievi.
È possibile raggiungere l'ambulatorio infermieristico dall'ingresso principale di Largo de Gasperi, 7.
Ultime notizie
17/03/2025
17/03/2025
Arte e over 65: una psicologa dedicata, un laboratorio, una ricerca e la ricetta per prescrizione di cure ‘a base di cultura’
Una psicologa dedicata, un laboratorio artistico, una ricerca clinica, una ricetta per prescrivere terapie a base di eventi culturali. Sono le novità del progetto ‘L’arte di prendersi cura di sé’, ideato a partire dallo scorso anno da Asst Mantova. Un’iniziativa che vede la collaborazione di diversi partner, istituzioni e associazioni che producono cultura, tutti in rete con lo stesso obiettivo.
I principali intenti del progetto sono il contrasto all’isolamento e la prevenzione di stati di sofferenza psicologica in persone anziane che hanno ridotto i contatti sociali e che faticano a riprendere l’accesso ai luoghi della bellezza di cui Mantova è particolarmente ricca, grazie ad una fitta agenda di iniziative culturali.
IL LABORATORIO ARTISTICO E LO STUDIO CLINICO
Il percorso, promosso dal comitato scientifico del progetto che si avvale di una psicologa dedicata, è rivolto appunto agli over 65, invitati a un laboratorio sperimentale in tre incontri, che si terranno a Palazzo Ducale: workshop fotografico, visione di un docufilm sul cinema, visita speciale al museo.
I partecipanti possono scegliere fra due edizioni, con appuntamenti che si terranno sempre dalle 16 alle 18: prima edizione 19 marzo, 2 aprile, 16 aprile; seconda edizione 1° aprile, 8 aprile, 15 aprile.
È previsto l’accompagnamento a piedi (su richiesta). La partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria. Per iscriversi, è possibile telefonare il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 13 al numero 0376.201076 o scrivere all’indirizzo valentina.santoro@ext.asst-mantova.it.
L’attività artistica sarà oggetto di uno studio clinico che si svolgerà durante tutto l’arco del 2025 e punterà a valutare gli effetti sul benessere dei cittadini coinvolti.
Valore aggiunto del progetto è anche la partecipazione dei giovani volontari, che saranno attivamente coinvolti per condividere il bello in un’ottica intergenerazionale.
È attualmente in corso la fase di reclutamento che prevede il coinvolgimento di 20 persone per gruppo. È prevista una nuova edizione a settembre, visto l’interesse suscitato fino ad ora.
LA RICETTA PER ‘PRESCRIVERE ARTE’
Asst ha creato una ricetta che i medici di medicina generale e i farmacisti di Mantova e provincia potranno utilizzare per ‘prescrivere cure a base di iniziative culturali’, considerando il potere terapeutico dell’arte.
La scelta di approfondire quanto la dimensione culturale e artistica possa influire sul benessere e sulla salute è stata ritenuta centrale e prioritaria anche dall’OMS. La rivista British Journal of Psychiatry ha pubblicato i risultati di un lavoro di approfondimento condotto dai ricercatori dell’University College di Londra su circa 2.000 over 50. L’indagine dimostra che, dedicarsi ad attività culturali una volta al mese, può ridurre il rischio di depressione del 48 per cento.
L’Oms-Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato il ruolo positivo delle arti e della cultura nel miglioramento della gestione delle malattie e della qualità della vita. Il progetto di Asst Mantova L’arte di prendersi cura di sé punta al benessere delle persone facendo ricorso alla bellezza e alle risorse del territorio mantovano.
GLI INCONTRI ALL’UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ
Fra i partner del progetto c’è l’Università della terza età, con cui Asst collabora per l’organizzazione di incontri su tematiche specifiche. Come quello che si è tenuto il 25 febbraio sul tema sul tema ‘Il diabete: l’arte di prevenirlo e curarlo’. Sono intervenute: Roberta Nuvolari, diabetologa, Maria Chiara Bassi, nutrizionista, Emanuela Ammendola, infermiera di famiglia. La conferenza ha offerto una panoramica completa e multidisciplinare sul diabete mellito. L'approccio integrato, ad opera di una dottoressa internista, una nutrizionista e un'infermiera di famiglia, ha favorito un’ampia visione sul tema, considerando sia gli aspetti medici sia quelli legati alla nutrizione e al supporto del personale sanitario. La possibilità di porre domande alle relatrici ha arricchito l'esperienza dei presenti, creando un'occasione per ricevere ulteriori chiarimenti e consigli personalizzati.
I PARTNER DEL PROGETTO
Sono numerosi i partner del progetto ‘L’arte di prendersi cura di sé’, che può contare su un contributo di 35.000,00 euro concesso da Fondazione Banca Agricola Mantovana: ATS Val Padana, Comune di Mantova con i Musei Civici di Mantova, Comune di Borgo Virgilio, Comune di Curtatone, Comune di Porto Mantovano, Comune di San Giorgio, Conservatorio "Lucio Campiani" di Mantova, Palazzo Ducale di Mantova , Museo diocesano "Francesco Gonzaga", Fondazione d’Arco, Fondazione Palazzo Te, Fondazione “Umberto Artioli”, Accademia teatrale “Francesco Campogalliani”, Orchestra da Camera di Mantova, Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani APS, CSV Lombardia Sud ETS, Università della Terza Età APS, Circolo Aziendale Ospedalieri di Mantova APS, Associazione Mantova Film Studio, Associazione culturale ARS Creazione e Spettacolo, Arteverso APS, Consorzio Sol.Co. Mantova e Federfarma Mantova.

Ultime notizie
14/03/2025
14/03/2025
Disturbi dell’alimentazione: l’impegno di Asst nella cura integrata e nella continuità terapeutica
Il 15 marzo si celebra in tutta Italia la ‘Giornata nazionale del fiocchetto lillà’, dedicata alla consapevolezza e alla lotta contro i disturbi dell’alimentazione o disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, tra cui l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il binge eating disorder, la vigoressia, il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione del cibo. Questa data ci offre l’occasione per riflettere sulla complessità di patologie che, oltre a colpire la dimensione fisica, minano in profondità anche quella psichica ed emotiva. A sostegno della cura e della lotta al fenomeno dei disturbi alimentari, Regione Lombardia ha approvato la Legge 2 del 23 febbraio 2021, ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie’.
Nel 2023 ATS della Val Padana ha individuato ASST Mantova quale hub-centro di riferimento per il proprio territorio (Province di Cremona, Crema e Mantova), in considerazione del modello di cura e prevenzione integrato, capace di seguire il paziente lungo tutte le tappe della malattia e del percorso di guarigione.
Un quadro di emergenza sanitaria e sociale
I dati epidemiologici, sia nazionali sia regionali, confermano la necessità di un intervento coordinato. A livello mondiale, si stima che oltre 16 milioni di persone siano affette da anoressia nervosa o bulimia nervosa; in Italia, i soggetti con un disturbo dell’alimentazione sono circa 3 milioni. Dal 2019 al 2023 in Lombardia sono stati registrati 14.905 casi di disturbo della nutrizione e dell’alimentazione. Le diagnosi più comuni sono: anoressia nervosa (7.136 casi); bulimia nervosa (2.718 casi); disturbi alimentari non altrimenti specificati (6.882 casi). Tuttavia, le cifre reali potrebbero essere ancora più alte, poiché molti non accedono ai servizi di cura o lo fanno in ritardo, aumentando il rischio di complicanze e cronicizzazione.
L’anoressia nervosa, in particolare, presenta il più alto tasso di mortalità tra le patologie psichiatriche, rendendo la precocità della diagnosi e la continuità terapeutica elementi decisivi per evitare evoluzioni sfavorevoli. L’età di esordio si colloca in genere tra i 14 e i 19 anni, ma sono sempre più frequenti casi ad esordio infantile. La bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) rappresentano, a loro volta, condizioni cliniche invalidanti, che necessitano di un approccio integrato tra nutrizione, psiche e contesto familiare e relazionale.
La precoce presa in carico specialistica e la continuità delle cure rappresentano i fattori prognostici più importanti. La precocità del percorso di cura si associa a percentuali di guarigione del 70-80 per cento. Quando, invece, i ragazzi accedono tardivamente al trattamento aumenta notevolmente il rischio di cronicizzazione arrivando anche a punte del 60 per cento in alcuni studi.
I Servizi per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione di ASST Mantova
L’ASST di Mantova ha iniziato nel 2003 a strutturare percorsi dedicati: uno rivolto all’età evolutiva e uno all’adulto. Entrambi i percorsi si fondano sull’attività di equipe multiprofessionali e multidisciplinari dedicate. L’equipe per l’età evolutiva (pediatra, neuropsichiatra, psicologo, dietista, educatore) opera nella struttura complessa di Pediatria del presidio di Borgo Mantovano e segue ragazzi e famiglie attraverso percorsi ambulatoriali, in regime di macroattività ambulatoriale complessa o con ricovero ordinario. L’equipe multiprofessionale e multidisciplinare dell’adulto è composta da psichiatri, psicologi, internista, dietista, educatori, infermiera specializzata, che operano nel Centro psico sociale di Viale della Repubblica, a Mantova.
L’ASST Mantova offre i seguenti servizi:
- Ambulatori dedicati: a Borgo Mantovano per i minori, al centro psico sociale di Mantova, per chi ha superato i 18 anni.
- Macroattività ambulatoriale complessa: per l’età evolutiva, in cui si integrano visite pediatriche, valutazioni nutrizionali, psicoterapia individuale, incontri educativi e sostegno familiare.
- Percorsi semiresidenziali o ambulatoriali intensivi che prevedono le seguenti attività:
- percorsi di gruppo per familiari secondo il New Maudsley Model (Treasure et al., 2007). Questi gruppi per genitori e familiari (anche fratelli e sorelle maggiorenni, fidanzati o mariti, mogli e così via) costituiscono un importante aiuto in un’ottica di collaborative caring;
- pasti assistiti in struttura, al domicilio (osservazione delle dinamiche familiari e intervento psicoeducativo allargato all’intera famiglia), in contesti sociali esterni (bar, ristorante e così via);
- psicoterapia gruppale DBT e CBT;
- percorsi mindfulness e mindful eating;
- percorsi di psicoeducazione con esperti (ad esempio chef stellato);
- laboratori focalizzati sulla dispercezione corporea;
- laboratori artistici e teatrali.
- Ricoveri ospedalieri
Servizi per la ‘transition’ dai 14 ai 25 anni: Mantova, un modello pionieristico
Queste patologie sono molto complesse e invalidanti. Chi ne è affetto fonda tutta la propria stima di sé sulla capacità di controllare in modo ossessivo e marziale il proprio peso e le proprie forme corporee. L’anoressia nervosa non ischeletrisce soltanto il corpo, ma anche la soggettività, la vita affettiva, la capacità di sognare e realizzare un futuro: i giorni diventano ripetizione compulsiva di rituali alimentari, di condotte di eliminazione (vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici e così via), di iperattività fisica sino allo sfinimento. Si stima che servano dai 5 ai 10 anni per sentirsi realmente liberi da questa prigionia psichica, quindi, in grado di rispettare sé stessi sottraendosi a quella feroce autosvalutazione che è il sintomo principale dell’anoressia.
La separazione tra servizi per l’età evolutiva e servizi per l’adulto, il cambiamento a 18 anni dell’equipe di riferimento rappresenta una notevole criticità, perché l’adolescente è ancora in una fase estremamente instabile dell’iter di cura.
L’idea di base del percorso dedicato alla transition 14-25 anni è garantire la continuità di cura, mantenendo figure professionali stabili – in particolare lo psicologo individuale, lo psicoterapeuta familiare e il dietista – che possano seguire il ragazzo o la ragazza anche dopo la maggiore età.
Durante il congresso internazionale che si è tenuto 15 novembre 2024 al Mamu, il professor Fernandez-Aranda, uno dei massimi esperti mondiali, ha sottolineato a più riprese come questa innovazione faccia di Mantova un’avanguardia a livello nazionale ed internazionale.
L’eredità di Paola Accorsi e la nascita di ABEO Lilla
Da anni, per quanto riguarda l’età evolutiva, il reparto di Pediatria di Borgo Mantovano diretto da Paola Accorsi - scomparsa nel 2024 - rappresenta un importante centro di riferimento. La dottoressa Accorsi ha dedicato la propria carriera allo sviluppo di un percorso terapeutico-riabilitativo multidisciplinare di grande valore, in grado di coniugare la cura medica con un approccio umano ed empatico verso i ragazzi e le loro famiglie.
Grazie alla collaborazione con Paola Accorsi e la sua struttura è nato ABEO LILLA, un progetto dedicato ai ragazzi con disturbo della nutrizione e dell’alimentazione e alle loro famiglie. Dal 1995 ABEO Mantova rappresenta un esempio concreto di come il volontariato possa affiancarsi alle istituzioni sanitarie, offrendo supporto ai pazienti e alle loro famiglie, organizzando iniziative di sensibilizzazione e contribuendo a finanziare progetti di ricerca e di miglioramento dei servizi.
L’importanza di un approccio multidisciplinare e territoriale
L’esperienza di Mantova e di Borgo Mantovano sottolinea come i disturbi dell’alimentazione richiedano un approccio che vada oltre la semplice dimensione clinica. È fondamentale il coinvolgimento delle famiglie – spesso sconvolte e impreparate a gestire i comportamenti restrittivi o bulimici dei propri figli – e del contesto scolastico e sociale, al fine di riconoscere precocemente i segni di disagio. In quest’ottica, l’ASST di Mantova e l’ATS della Val Padana promuovono momenti formativi e di sensibilizzazione rivolti a pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, insegnanti e associazioni di volontariato, con l’obiettivo di costruire una “rete di protezione” capace di intercettare i sintomi d’allarme ed evitare il ritardo diagnostico.
La Giornata del Fiocchetto Lillà e la cultura della prevenzione
La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lillà, istituita ufficialmente nel 2018, è un’occasione per ricordare che i disturbi dell’alimentazione sono sì malattie complesse, ma anche che la società ha il dovere e la possibilità di creare un ambiente meno ossessionato dai canoni estetici estremi e più aperto all’ascolto del disagio. Le istituzioni, la scuola, la famiglia e il mondo dei media possono collaborare per diffondere messaggi positivi, rispettosi della pluralità dei corpi e delle identità, scongiurando l’imitazione di modelli di magrezza malsana che ancora oggi esercitano una pressione devastante sui giovani.
La sensibilizzazione non deve fermarsi alla singola giornata: sebbene il 15 marzo rappresenti un punto di attenzione mediatica, il lavoro sul territorio dura tutto l’anno. Progetti educativi, corsi di formazione, convegni e percorsi di cura integrata sono le tessere di un mosaico che mira a riportare questi disturbi nel raggio di un intervento precoce ed efficace.

Ultime notizie
13/03/2025
13/03/2025
I vescovi lombardi incontrano ospiti e personale delle REMS di Castiglione
I vescovi lombardi incontrano i pazienti e il personale delle Rems. Oggi, nella struttura di Castiglione delle Stiviere, si sono radunati i 15 vescovi della Lombardia durante un pellegrinaggio con la reliquia del preziosissimo sangue, nell'ambito del Giubileo della speranza. Un momento di confronto e scambio a cui è seguita una celebrazione liturgica, presieduta dall'arcivescovo metropolita monsignor Mario Delpini.
I vescovi lombardi - particolarmente attenti in questo anno giubilare alle case circondariali delle loro diocesi - hanno concordato di compiere un segno comune di attenzione agli “ultimi” all’insegna della speranza e hanno scelto di visitare le REMS di Castiglione sia in ragione della presenza di persone che provengono da tutta la regione sia per la particolare situazione di questi soggetti fragili che chiede attenzioni specifiche e un efficace accompagnamento per essere “alleati” della loro speranza in un futuro nuovo.
L’evento è stato aperto dai saluti dell’assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso e del direttore generale di Asst Anna Gerola. Successivamente il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Andrea Pinotti ha ripercorso la storia della transizione dall’ospedale psichiatrico giudiziario alle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), mentre il direttore dalla struttura di Psichiatria Giudiziaria Alessia Cicolini ha parlato della realtà attuale: un sistema polimodulare che presenta una residenza femminile e sette residenze maschili dedicate all’accoglienza, valutazione e percorsi di cura. Attualmente sono in corso lavori per la realizzazione di tre nuove Rems. Altre tre saranno costruite nei prossimi mesi.
L’ambito di operatività prioritario è incentrato, oltre che su obblighi di sorveglianza e custodia, su modalità integrate di trattamento tipiche di una struttura a prevalente lungodegenzialità con approccio riabilitativo psichiatrico e rieducazionale. I pazienti ospitati oggi sono 145, a cui se ne aggiungono 24 in licenza esperimento: 190 gli operatori di Asst dedicati alla struttura.
L’infermiera Monica Bosio e l’oss Ferruccio Cimarosti hanno portato la loro testimonianza, parlando dell’esperienza professionale e umana maturata nella struttura. Anche due ospiti si sono raccontati, prima che fosse dato il via alla celebrazione liturgica, che ha visto la benedizione dei presenti con la reliquia del preziosissimo sangue e la consegna da parte dei vescovi alla struttura del segno giubilare della lampada, donato anche alle case circondariali lombarde. L’arcivescovo ha inoltre fatto avere a ciascuno dei presenti un rosario.
“Un momento storico, molto particolare – ha commentato il direttore generale di Asst Anna Gerola - che mette in collegamento il delicato mondo delle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza - Rems con quello esterno e ci offre anche la possibilità di ribadire il senso di appartenenza di ciascun professionista a un'unica azienda. I luoghi di cura che si aprono ai luoghi della comunità locale, con uno scambio reciproco. La valorizzazione di chi quotidianamente si spende per chi ha bisogno di cure”.
Le Rems, ha precisato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso “sono uno degli elementi più significativi del sistema welfare regionale. Si cura anche con la speranza”.
Monsignor Mario Delpini ha commentato: “La speranza ha bisogno di una promessa, di un’attrattiva, di cui tutta la società dovrebbe farsi carico. Gli ospiti di questa struttura, per poter guarire e riabilitarsi, devono poter desiderare di tornare nella società perché vale la pena vivere”.
Il vescovo di Mantova monsignor Marco Busca ha sottolineato: “La speranza è diversa dalle aspettative, che possono essere anche un’utopia. La speranza è qualcosa di più accessibile e va organizzata costruendo alleanze che la facciano prevalere rispetto alla rassegnazione”.
Il sindaco di Castiglione delle Stiviere Enrico Volpi ha dichiarato: “Esiste una grande collaborazione fra il territorio e questa struttura che è unica nel suo genere e su cui la Regione ha investito. Si tratta di un’eccellenza di cui tutta la cittadinanza deve essere consapevole. Serve informazione e formazione su questa realtà, che spesso non si conosce”.

Ultime notizie
12/03/2025
12/03/2025
Cancro alla tiroide, il Carlo Poma nella rete di oltre 70 ospedali italiani della fondazione Itco
Il Carlo Poma nella rete di oltre 70 ospedali italiani di Itco foundation, Italian Thyroid Cancer Observatory. La fondazione ha recentemente presentato nel suo primo convegno italiano, ospitato dal Senato della Repubblica, il report 2025 sui tumori alla tiroide in Italia.
Si tratta di un documento che raccoglie dati importanti, ha commentato Sebastiano Filetti, professore di Medicina Interna alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Sapienza di Roma e coordinatore ‘data analysis ITCO’, "grazie all'impegno volontario di Centri che, oltre al loro normale carico di lavoro, hanno scelto di contribuire ad una visione comune".
Il report offre un quadro della patologia, basato sulle informazioni (epidemiologiche, anatomo patologiche, cliniche e molecolari) relative ai pazienti che hanno accettato di condividerli, permettendo agli specialisti un percorso di crescita sia in ambito scientifico che nell'organizzazione del sistema sanitario nazionale.
Il convegno è stato un importante momento di confronto tra istituzioni, clinici, ricercatori e associazioni di pazienti sul futuro della gestione del carcinoma tiroideo in Italia. Con oltre 70 centri distribuiti su tutto il territorio italiano, l'osservatorio monitora il follow-up di più di 15.000 pazienti e registra annualmente 2.500-3.000 nuovi casi di carcinoma tiroideo. Il database raccoglie dati provenienti da centri di eccellenza, ospedali metropolitani e strutture territoriali.
In questo modo è possibile analizzare e confrontare le strategie diagnostiche e terapeutiche, con un focus particolare sulle specificità locali. Adesso anche ASST Mantova partecipa all’osservatorio multicentrico nazionale ITCO, grazie alla collaborazione fra i servizi di Endocrinologia, Chirurgia generale, Anatomia patologica, Medicina nucleare e Diagnostica per immagini.
L’osservatorio si distingue, infatti, per un approccio multidisciplinare che integra le competenze cliniche, sociali ed economiche: una piattaforma innovativa per ottimizzare le pratiche diagnostico-terapeutiche, ridurre le disparità e fornire evidenze scientifiche per migliorare gli standard assistenziali.
Dai dati emerge, per esempio, che il carcinoma tiroideo in Italia ha un elevato tasso di incidenza, ovvero di nuovi casi, rispetto ad altri Paesi europei, pur mantenendo una mortalità stabile e contenuta. L'analisi ha, inoltre, delineato un quadro chiaro delle criticità e delle opportunità presenti nel contesto nazionale.
Si possono, inoltre, cogliere le differenze nella gestione del carcinoma tiroideo tra aree metropolitane e aree periferiche, analizzando nel contempo l'impatto di fattori sociali, culturali ed economici sugli esiti delle cure. Infatti, l'analisi delle pratiche cliniche in Italia tra il 2001 e il 2018 ha messo in luce significative disparità geografiche nei trattamenti chirurgici.
Al Centro-Sud, le tiroidectomie totali sono significativamente più numerose delle tiroidectomie parziali, rappresentano l’88 per cento degli interventi contro il 77 per cento al Nord, con un rapporto tiroidectomie totali-tiroidectomie parziali che ha raggiunto picchi alti nel Sud nel 2012.
La Ricerca condotta da ITCO ha anche evidenziato diversi fattori di rischio per il carcinoma tiroideo, tra cui l'esposizione a radiazioni, la contaminazione ambientale (soprattutto nelle aree vulcaniche e minerarie), la carenza iodica e la predisposizione genetica. Il programma nazionale di iodoprofilassi coordinato dall’Istituto superiore di Sanità si conferma come esempio virtuoso di collaborazione tra comunità scientifica e istituzioni, dimostrando l'efficacia degli interventi preventivi su larga scala.
Il trattamento dei tumori della tiroide sta evolvendo verso un approccio sempre più personalizzato, che integra la chirurgia a diverse modalità terapeutiche: sorveglianza attiva per i casi a basso rischio, impiego di tecniche minimamente invasive come la termoablazione, terapie molecolari mirate per le forme aggressive e refrattarie e l’introduzione di protocolli immunoterapici innovativi per i casi più complessi.

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11/03/2025
11/03/2025
Dosi precise, Fisica Medica e Radioterapia del Poma strutture d’eccellenza
La Fisica Medica di Asst Mantova diretta dal Dr. Barai Giampietro ha superato con risultati eccellenti l’audit internazionale IAEA-International Atomic Energy Agency, attraverso il Dosimetry Laboratory, Dmrp Section, Division of Human Health Dosimetry.
Questo audit ha l’obiettivo di valutare la precisione nell’erogazione dei trattamenti radioterapici in termini di dose per l’irradiazione dei tumori. Il risultato della valutazione dell’organismo internazionale è stato pienamente positivo, con un errore per le energie di radioterapia in uso clinico pari allo 0 per cento. Segno di alta affidabilità dei trattamenti eseguiti dai professionisti delle strutture di Radioterapia e Fisica Sanitaria di Asst Mantova.
Una radioterapia sicura ed efficace si basa in larga misura su una dosimetria accurata. Differenze anche piccole come il 5 per cento rispetto alla dose di radiazioni prescritta possono modificare l'esito della terapia. Errori di dosimetria portano anche a lesioni gravi da radiazioni. Per questo motivo, il fascio di radiazioni degli acceleratori lineari della Radioterapia del Carlo Poma è sottoposto regolarmente a verifica.
Le macchine per la radioterapia utilizzate per il trattamento del cancro, devono essere calibrate periodicamente per garantire che le dosi al paziente siano accurate. L’International Atomic Energy Agency (IAEA), insieme all'Organizzazione Mondiale della Sanità, offre servizi di audit delle dosi alle cliniche oncologiche per aiutarle a migliorare le pratiche di dosimetria.
La struttura di Fisica sanitaria dell’ASST di Mantova si avvale di sei fisici specialisti per promuovere, applicare e sviluppare i principi e le metodologie della fisica in medicina, un’interfaccia tra apparecchiature sempre più complesse e il medico che le utilizza.
Nella foto l'équipe della Fisica Sanitaria

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11/03/2025
14/03/2025
Chiusure per festività S. Patrono Mantova - 18 Marzo
Si comunica che in occasione della festività del S. Patrono di Mantova, il 18 marzo rimarranno chiusi i seguenti servizi:
- ospedale Carlo Poma di Mantova: Cup, punto prelievi, cassa libera professione
- via Trento, Mantova: Cup, scelta e revoca, ufficio protesica, centro odontoiatrico, ufficio invalidi, commissione patenti
- Levata di Curtatone: Farmacia ospedaliera e territoriale