Progetto Wall Art 2
WALL ART 2013
wallart 2013 from Aroproductions on Vimeo.
Dopo il successo del concorso di idee WallArt, Azienda Ospedaliera Carlo Poma, street artists e Istituto d’arte Giulio Romano hanno collaborato anche nel 2013 per rinforzare la preziosa eredità di opere permanenti in ospedale. I lavori sono stati realizzati da giovani cittadini, supervisionati da artisti di fama internazionale. Protagonista quest’anno sarà il milanese Cristian Sonda, classe 1976, attivo dal 2004 con oltre 70 progetti tra festival, eventi individuali, collaborazioni. Il suo stile? Surrealismo pop. Sonda ha coinvolto le classi IV del Liceo Artistico Giulio Romano di Mantova, guidate dall’insegnante di Disegno dal Vero Vincenzo Denti, nella decorazione di una monumentale opera da 70 mt x 2: è stata interessata una seconda parte del muro che costeggia il parcheggio del Poma affacciato su strada Lago Paiolo. L’intervento sul primo tratto del muro era stato realizzato nel 2012 e raffigura quattro Nobel della medicina. Anche in questo caso gli studenti avevano collaborato con gli street artist Orticanoodles.
La sfida del 2013 è stata coinvolgere gli studenti sin dalla fase preliminare del progetto. Obiettivo dell’artista e del docente di riferimento è stata elaborare il bozzetto dell’opera a 60 mani. L’elaborazione del bozzetto ha avuto inizio dall'analisi delle idee proposte dagli allievi in quanto giovani cittadini mantovani che conoscono le tematiche legate al proprio territorio. Obiettivo del workshop non è quindi solo la realizzazione dell’opera ma anche lo sviluppo di competenze fondamentali quali l’ascolto, la ricerca, la condivisione, la propositività. E alla fine di un'estate di scambio di idee prima in aula e successivamente in un gruppo ad hoc sui social media, è stato possibile presentare il concept dell'opera, che riguarda la città e il suo fervore culturale.
"Nell'opera – spiega Cristian Sonda - raffiguriamo Mantova in rinnovamento culturale: da un lato con la preservazione dei patrimoni architettonici e naturalistici, i primi colpiti dal terremoto, i secondi dall'inquinamento. Dal campanile in riparazione, al pesce ‘fuor d'acqua’ del lago, rappresentiamo una città che vuole essere bella: i cittadini vivono le sue strade, si muovono in bici e autobus, e gli esperti si occupano dei "lavori in corso" per riportare il centro al suo naturale valore”. Dei tanti personaggi che vivono nell'opera, due sono allegorici: tutto a destra l'Italia è raffigurata come una donna bionda, che con leggiadria da ginnasta dipana il nastro biancorosso dei lavori lungo tutta Mantova. Dal capo opposto Mantova è personificata in una prosperosa "resdora", che espone con vanto il fregio UNESCO.
“Lungo tutta la città – continua l’artista - corre il nastro bianco e rosso dei lavori: anziché ‘limitare’ la città, è il suo filo conduttore di riattivazione, dal centro alla periferia, a rappresentare anche il fervore progettuale legato alla candidatura come Capitale della Cultura 2019. Una celebrazione della città in movimento continuo, che nella sua unicità è in crescita, soprattutto se tanti cittadini partecipano alle danze. Bianco e rosso sono i colori della città e quelli dei lavori in corso: una liason unica di cui non possiamo perdere il significato simbolico. La chiave di lettura giocosa e divertente è soltanto il primo livello di lettura dell'opera, che vuole essere forte stimolo per chiunque la osserverà a prendere coscienza della complessità della città che li ospita, spezzando il luogo comune dell'immobilismo di una realtà che se si mette alla prova è realmente "a misura d'uomo" e capace di coinvolgere: basta volerlo."
Pagina aggiornata al: 24 giugno 2015