Pazienti oncologiche, arriva il Laboratorio di estetica
Pazienti oncologiche, arriva il Laboratorio di estetica
Uno spazio dedicato alla cura della bellezza per le donne colpite da tumore. È stato realizzato grazie al contributo di IOM - Istituto Oncologico Mantovano, che ancora una volta si è prodigato per il sostegno dei pazienti attraverso un progetto a favore della salute e della qualità della vita in ospedale. Nasce così il LABORATORIO DI ESTETICA, che fornisce informazioni e consigli pratici per migliorare il proprio aspetto fisico dal punto di vista della cura della pelle, del trucco e della capigliatura.
Le donne che accederanno al servizio saranno accolte in un locale che si trova nella sede dello dello IOM. La stanza è stata adeguata dal punto di vista strutturale ed estetico. I dipinti realizzati sulle pareti raffigurano giardini trompe-l’oeil in grado di creare un’atmosfera di benessere e conciliazione con la natura. È previsto il coinvolgimento di due estetiste e una parrucchiera che hanno acquisito nel loro curriculum professionale una competenza specifica con pazienti oncologici e hanno sviluppato esperienze in questo campo.
Gli obiettivi: aiutare a riacquistare benessere e a recuperare fiducia nel proprio aspetto fisico, valorizzare la bellezza, potenziare l’energia e la forza psichica. I progressi compiuti negli ultimi anni in ambito oncologico stanno consentendo non solo un sensibile miglioramento nella cura delle malattie neoplastiche con un prolungamento delle aspettative di sopravvivenza e di intervalli liberi da malattia, ma anche un controllo più efficace delle complicanze e degli effetti collaterali dei trattamenti. Nelle malattie oncologiche e, in particolare, nei tumori che colpiscono le donne, la qualità della vita è considerata un aspetto determinante che può avere ricadute sull’efficacia della terapia stessa.
Dati sempre più significativi suggeriscono come la percentuale di sopravvivenza sia strettamente correlata oltre che alle terapie specifiche anche all'atteggiamento psicologico con cui la persona si pone nei confronti della patologia. Se il tempo si dilata e il margine di guarigione diventa rilevante assume allora un ruolo centrale nella gestione e nell'assistenza quotidiana il concetto di qualità di vita. È constatazione comune e condivisa come la condizione di malattia ponga la persona di fronte a gravi problemi non solo di natura fisica, ma anche di natura psicologica. L'autopercezione, l'immagine di sè, l'autostima vengono sottoposte, durante il percorso terapeutico-assistenziale, a forti pressioni emotive. Per le donne provate dalle cure è quindi importante trovare o ritrovare la propria immagine, non rinunciare alla propria femminilità e vivere la quotidianità senza sentire la diversità.