Petizione per il salvataggio del Poma – Precisazioni
Petizione per il salvataggio del Poma – Precisazioni
09 settembre 2020
Ieri è stata promossa una petizione per il “salvataggio dell’Ospedale Carlo Poma dalla privatizzazione”. Tale iniziativa è legata all’emissione di un avviso per una manifestazione di interesse volta a individuare partner disponibili a collaborare con ASST nel settore delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, con particolare riferimento alla radiologia con risonanza magnetica e ad attività cardiologiche correlate. Una soluzione che consentirebbe, tra gli altri vantaggi, l’abbattimento dei tempi d’attesa delle prestazioni in questione.
Nonostante l’azienda abbia già precisato i motivi e l’ambito estremamente circoscritto di tale manifestazione d’interesse, in occasione della campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Mantova essa è stata più volte chiamata in causa con richieste di approfondimento, con articoli di stampa e con la petizione. Di conseguenza appare necessario puntualizzare quanto segue.
L’ASST di Mantova è un’azienda a valenza provinciale e deve assicurare le cure a tutti i cittadini del territorio mantovano. Con alcuni comuni sono infatti già partite valutazioni relativamente alla localizzazione e al decentramento di servizi sanitari che ovviamente non hanno come scopo “sottrarre” attività a Mantova, ma anzi rafforzare l’intero sistema socio sanitario a beneficio di tutti.
A tale proposito si ricorda che il punto prelievi Avis Park, ora chiuso per un periodo di ristrutturazione, dopo la sede centrale dell’Ospedale di Mantova è il più frequentato della provincia.
Al contrario, nella palazzina di Via Trento si registrano numerosi problemi, non ultimo quello dei parcheggi che rendono estremamente difficoltoso l’accesso all’edificio.
Questo tema non è nella potestà né programmatoria né decisionale dell’ASST, rimanendo interamente in capo alle decisioni dell’amministrazione comunale.
In merito al contenuto della petizione non vi è alcuna intenzione di chiudere attività specialistiche nella sede di Via Trento, tanto meno quelle considerate di maggiore prossimità come le cure fisiche e il punto prelievi.
Nell’ambito delle opportunità offerte dalla norma sono già stati sondati interlocutori istituzionali per verificare un eventuale interesse a collaborare con ASST di Mantova, proprio per la gestione e lo sviluppo di queste attività in quella sede, ovviamente nell’ambito di un programma di recupero edilizio e impiantistico dell’edificio ormai improcrastinabile.
Tra gli interlocutori c’è anche la Fondazione Mazzali, con la quale questa azienda sarebbe molto contenta di poter collaborare, ovviamente sempre secondo le corrette e legittime procedure di legge.
In conclusione, preme semplicemente sottolineare la volontà di sottrarre l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale a temi di dibattito elettorale assolutamente pretestuosi e limitati nel tempo. Al contrario, si conferma la consueta disponibilità al confronto, per definire con i comuni e i piani di zona del territorio mantovano le opportune politiche sanitarie e socio sanitarie, compresa la localizzazione degli edifici e dei servizi indispensabili per la popolazione.