Costruire i modelli organizzativi partendo dai bisogni dei pazienti, valorizzare le potenzialità dei professionisti e l’approccio multisciplinare, alimentare la fiducia dei malati, favorire l’integrazione fra ospedale e territorio, vincere le resistenze di fronte al nuovo che avanza. Sono alcune delle tematiche trattate durante il convegno sul Nuovo modello di presa in carico introdotto dalla riforma di Regione Lombardia, che si è svolto martedì scorso al Seminario Vescovile.

L’evento, nato dalla collaborazione fra ASST di Mantova, Ordine dei medici, Ordine delle professioni infermieristiche e Comune, ha dato voce ai professionisti del Sistema Sanitario, che si sono interrogati sullo stato di attuazione della legge regionale, analizzando gli aspetti positivi e le criticità. Tra i primi l’opportunità di lavorare in squadra e di mettere in comune le competenze, tra i secondi la comunicazione fra i vari protagonisti del nuovo modello, che può essere migliorata.

Il dibattito ha toccato argomenti come le liste d’attesa, la prossimità, le cure simultanee, la qualità di vita e di morte, la necessità di un dialogo proficuo con i pazienti e i loro familiari. L’originalità del convegno è consistita nella sua struttura in forma di dibattito, per stimolare la discussione dei partecipanti, e negli interventi teatrali a cura di Teatro Magro che fra spunti di riflessione, citazioni letterarie e sorrisi hanno lavorato sul concetto di attenzione e di cura nella dimensione più umana del termine. Conclusione in musica, con i professionisti dell’ASST sul palcoscenico in veste di artisti.

Nella foto uno dei momenti del convegno che si è svolto il 6 novembre al Seminario Vescovile.

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