Nuovo ecografo alla Medicina di Mantova
Nuovo ecografo alla Medicina di Mantova
15 September 2020

Durante l’epidemia del nuovo coronavirus, che è causa di polmonite bilaterale grave (Covid-19), si è rivelata molto utile l’ecografia polmonare. Questa metodica era poco valorizzata dal punto di vista diagnostico, mentre ora è ritenuta importante nel riconoscere i pazienti che rischiano di sviluppare insufficienza respiratoria acuta e di aggravarsi in poche ore.
In questi tempi così drammatici, in cui la pandemia ha messo in ginocchio tutti noi, le associazioni di volontariato si sono distinte nell’aiuto e nella cooperazione fattiva con ore di lavoro, donazioni e molto altro. È così nata la proposta della Fondazione Comunità Mantovana di donare un ecografo all’ospedale Carlo Poma, in particolare al reparto di Medicina generale e Endocrinologia, giudato da Mauro Pagani. Barbara Presciuttini, esperta di ecografia, commenta: "Durante l’emergenza coronavirus, ho potuto constatare di persona l’utilità della metodica ecografica polmonare: un esame non invasivo, rapido, eseguibile al letto del malato, che permette di stratificare il rischio clinico".
Anche BAMCO (Banca Autologa-Allogenica Mantovana Cellule Staminali del Cordone Ombelicale) ha fortemente voluto partecipare alla gara di solidarietà e, poiché ha a cuore lo studio, la ricerca scientifica e il miglioramento delle terapie e ha immediatamente aderito alla proposta di raccolta fondi.
Ancora una volta BAMCO è attiva all’interno dell’ospedale e opera in sinergia con le strutture sanitarie, contribuendo al miglioramento delle cure, in attesa di poter riprendere la raccolta delle cellule staminali del Cordone Ombelicale. Un particolare ringraziamento va ai genitori soci BAMCO che con il loro 5 per mille permettono di continuare la ricerca scientifica sulle cellule staminali; in questo caso hanno finanziato la donazione di € 10.000.
Tutto il personale del reparto di Medicina generale dell’ospedale Poma è stato in prima linea contro il nuovo coronavirus già da fine febbraio. Nei mesi di marzo, aprile e maggio, su un totale di circa 65 posti letto, almeno 50 erano impegnati per curare pazienti colpiti da Covid-19. Ancora adesso, la Medicina generale ha un’intera sezione di posti per casi “grigi”, dubbi, dove vengono ricoverate, in isolamento, persone con febbre e difficoltà respiratoria in attesa di chiarire se abbiano contratto o meno il virus.
Nella fotografia da sinistra Mauro Pagani, Giovanna Gamba, presidente di Bamco, Barbara Presciuttini e Roberto Olivetti