Cure palliative
Cure palliative
L’intervento dello psicologo all’interno delle Cure Palliative
Il lavoro dello psicologo in cure palliative si inserisce all’interno di un lavoro di équipe interdisciplinare e multidisciplinare. Lo psicologo in tale ambito ha lo scopo di fornire supporto non solo ai pazienti, ma anche ai familiari e ai caregiver durante tutto il percorso di assistenza e anche in seguito al lutto.
L’intervento psicologico è volto a co-costruire i significati familiari entro cui interpretare il tempo della malattia, condividendoli con l’equipe e avviando con la famiglia, là dove necessario, una rilettura e la premessa per un possibile cambiamento.
Il supporto psicologico viene fornito in particolari situazioni, quali:
- difficoltà nell’accettazione della terminalità;
- mancanza di consapevolezza della situazione;
- difficoltà nella comunicazione tra équipe e famiglia o all’interno dello stesso nucleo familiare.
La rete di cure palliative: realtà hospice e realtà domiciliare
Lo psicologo dà il suo contributo sia all’interno dell’Hospice che attraverso l’assistenza domiciliare fornendo supporto psicologico sia alla persona malata che alla sua famiglia. Collabora con l’équipe multidisciplinare e la famiglia per individuare la migliore sistemazione per il paziente in risposta ai suoi bisogni assistenziali e psicofisici.
Intervento dedicato al paziente
Il primo colloquio che lo psicologo tiene in Hospice con il paziente ha un obiettivo conoscitivo e valutativo rispetto al bisogno psicologico ed emotivo del malato. Può essere il paziente stesso a chiedere di essere supportato in quanto la malattia, intaccando le abilità fisiche e le abitudini di vita, può impattare sul proprio ruolo sociale e familiare, fino a mettere in crisi il riconoscimento della propria identità.
Poiché la personalizzazione della cura va adattata sempre alla malattia, alle risorse e alle esigenze della persona, lo psicologo ha il ruolo di impostare un progetto di cura che sia centrato sul paziente e sui suoi bisogni. Inoltre, l’intervento dello psicologo è connesso ad alcune tematiche come ad esempio l’accettazione e la consapevolezza della terminalità, le problematiche relazionali/familiari.
Intervento dedicato ai familiari
I colloqui di supporto che si conducono con i familiari possono risultare necessari in funzione dei bisogni che l’équipe stessa rileva o che sono segnalati autonomamente dai familiari come esito del primo colloquio.
Con i familiari si può svolgere un lavoro che riguarda l’accettazione della malattia del proprio caro per affrontare successivamente l’elaborazione del lutto.
Intervento all’interno dell’équipe e per gli operatori
Lo psicologo ha il compito di dare un significato in équipe e con l’équipe alle dinamiche interne delle famiglie, ma anche tra persona malata ed équipe, dando una lettura specialistica dei comportamenti dei pazienti, dei familiari e del personale. L’intervento dello psicologo è rivolto anche agli operatori, cercando di individuare gli elementi che possono produrre disagio nel lavoro. Inoltre, lo psicologo aiuta ad individuare eventuali problematiche ricorrenti che possono meritare la progettazione di interventi specifici.
Ambulatorio di supporto psicologico nel post lutto
Ai familiari viene offerto uno spazio di elaborazione dell’esperienza di malattia e di perdita. Così facendo si può valutare se la sofferenza espressa dal familiare è segno di una normale reazione alla perdita o un importante impasse nel percorso di adattamento alla perdita.